di
Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Sconvocata la riunione prevista per stasera alle 23 al Senato. Rinviati voti ed esame degli emendamenti su enti locali, imprese e oro di Bankitalia. La maggioranza tratta, il calendario si accorcia
Tutto rinviato, ancora una volta. Era attesa per questa sera alle 23 la nuova seduta della commissione Bilancio del Senato con l’avvio dell’esame degli emendamenti alla legge manovra. Ma, come confermato da fonti parlamentari, la riunione è stata «sconvocata e rinviata a domani»: saltano anche gli incontri bilaterali tra governo e gruppi, e nessuna votazione è stata finora celebrata su un testo che dovrà essere licenziato entro fine anno.
Slitta il confronto sulle modifiche
La finestra serale — quasi rituale, in questa fase della sessione di bilancio — avrebbe dovuto aprire il confronto sulle modifiche più attese: il pacchetto per gli enti locali, l’estensione pluriennale dell’iperammortamento per le imprese, la riformulazione dell’emendamento sull’oro della Banca d’Italia. Ma le ultime limature non sono ancora arrivate sul tavolo della commissione e, di conseguenza, l’avvio dei lavori slitta ai prossimi giorni (leggi qui per saperne di più sugli emenadamenti).
Il quadro è quello di una manovra che procede a scatti. A Palazzo Madama si naviga a vista, mentre il calendario parlamentare si accorcia. Formalmente il tempo non è ancora scaduto, ma l’impressione è che la partita stia entrando nella fase più delicata: quella in cui le mediazioni dovrebbero chiudersi, non moltiplicarsi.
Maggioranza divisa
C’è però un livello ulteriore, più politico, che aiuta a spiegare perché anche una seduta fissata a tarda sera sia evaporata senza lasciare traccia. Le misure ancora in sospeso — dall’iperammortamento reso strutturale alle norme sugli enti locali, fino alla partita ad alto valore meramente simbolico sull’oro di Bankitalia — raccontano una maggioranza che fatica a tenere insieme priorità diverse sotto la pressione del calendario. Fratelli d’Italia spinge per blindare alcuni segnali identitari, la Lega insiste sulle correzioni in materia fiscale e sui professionisti che lavorano con la pubblica amministrazione, Forza Italia osserva con prudenza i riflessi sui mercati e sui rapporti europei. Il risultato è una manovra che avanza per aggiustamenti successivi, con il ministro dell’Economia chiamato a una mediazione continua.
Non è solo una questione di coperture o di commi. È la difficoltà, tipica delle leggi di bilancio, di trasformare una somma di priorità politiche in una sintesi coerente prima che il tempo — come spesso accade a dicembre — diventi il vero arbitro della partita. Anche per questo il rinvio della seduta serale pesa più del previsto: non perché una riunione alle 23 sia decisiva in sé, ma perché certifica che l’accordo politico non è ancora maturo.
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14 dicembre 2025 ( modifica il 14 dicembre 2025 | 12:58)
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