La Totti Soccer School, la scuola calcio fondata da Francesco Totti con l’obiettivo di “formare uomini prima e calciatori”, ha perso una causa legale contro un’ex dipendente storica, ma non ha ancora pagato il risarcimento dovuto.

Fondata nel 2003 insieme alla famiglia e successivamente rilanciata con un piano di crescita per il settore giovanile, la scuola è diventata uno dei progetti sportivi più noti legati al nome dell’ex capitano della Roma.

Furto negli spogliatoi della Totti Soccer School di Ostia: bottino di almeno 15mila euro

di Salvatore Giuffrida

09 Aprile 2025

La causa della collaboratrice

Ora, però, spunta il caso della dipendente. Come riporta il Fatto Quotidiano, per dieci anni una collaboratrice, impegnata nella segreteria della scuola e responsabile di iscrizioni e tesseramenti, ha lavorato sei giorni su sette con mansioni che secondo i giudici costituivano di fatto un rapporto di lavoro subordinato.

Pur mancando un contratto formale con tutele come ferie o stipendio fisso, la Corte d’Appello di Roma ha riconosciuto la natura dipendente del rapporto e ha condannato la società.

La sentenza: risarcimento confermato e mancato pagamento

In appello la donna ha ottenuto il riconoscimento di circa 16 mila euro di risarcimento più 80 mila euro di differenze retributive accumulate e le spese legali, oltre alla richiesta di reintegro. La decisione è diventata definitiva in ottobre, ma i pagamenti non risultano ancora effettuati.

La vicenda ora potrebbe portare la società davanti al Tribunale fallimentare, dove dovrà dimostrare la propria situazione patrimoniale dopo l’istanza presentata dall’avvocata della dipendente.

Il contesto: una scuola tra sport, famiglia e contenziosi

La Totti Soccer School non è nuova alle cronache: la scuola e il centro sportivo adiacente sono stati più volte al centro di battaglie legali, soprattutto in relazione alla separazione tra Francesco Totti e l’ex moglie Ilary Blasi e alla gestione della struttura sportiva.

La disputa con la famiglia dell’ex moglie aveva portato nel 2023 alla chiusura temporanea dei cancelli, impedendo agli iscritti di allenarsi e generando proteste da parte dei genitori