Fonte: legabasket.it

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Mezzogiorno di fuoco per l’Apu oggi al palaShark, che sarà teatro della sfida con Trapani nonostante gli allarmismi per la disponibilità del palasport alla fine rientrati. Almeno quelli, per il resto si vedrà. Si affrontano matricola e co-capolista per ruolino di marcia (9 vinte-1 persa) come Virtus Bologna e Brescia, ma non per punti in classifica perché ne ha avuti 5 (4+1) di penalizzazione per irregolarità amministrative, più allarmanti del nodo palazzetto per la Shark del presidente Valerio Antonini.

E disgreganti. Coach Jasmin Repesa ha fatto fagotto ed è stato rimpiazzato con il carneade Alex Latini da 10 anni a Trapani. Al debutto in A ha collezionato il suo primo successo domenica scorsa a Treviso, bissato nell’infrasettimanale in Bcl espugnando Tenerife invitta da 4 anni, alias da 31 gare. Va verso la conferma per il resto della stagione, su cui per Trapani Shark pende la spada di Damocle di un’indagine aperta in Procura Fip per verificare se erano tutte in regole le carte del club siciliano all’atto dell’iscrizione al campionato. Se la panchina di Latini non scricchiola, non calca più le assi del parquet siculo l’ex capitano Amar Alibegovic che, degradato sul campo e messo fuori rosa fino a nuovo ordine, è stato sollecitato a ripresentarsi mercoledì scorso, ma che invece pare proprio salterà il confronto con l’Apu capitanata dal fratello maggiore Mirza. Timmy Allen, con tanto di by out incassato da Trapani, è emigrato in Grecia, mentre patron Antonini nega JD Notae al Partizan Belgrado.

In questo clima, e altro ancora, la squadra di Latini reagisce sul campo. Anche la neopromossa Apu, che ha il solo scheletro nell’armadio del caso doping del play della promozione dall’A2 Anthony Hickey, arriva in Sicilia nel suo momento migliore per risultati e morale. Ha appena centrato il primo successo in casa della propria storia in A, è alla prima doppietta di vittorie di fila e grazie anche alle due precedenti in trasferta a Varese e Sassari ha fatto lievitare la classifica dopo essere stata ultima e retrocedenda assieme a Varese. Ora ha lasciato la scomoda etichetta a Reggio Emilia, che ha già perso ieri l’anticipo dell’undicesima di andata a Trieste, e Treviso che è a -4.

L’entusiasmo dell’ambiente in generale, perché lo staff siamo convinti che ci ha lavorato su in palestra, forse non ha considerato abbastanza quanto sia stato decisivo l’apporto del debutto di Semaj Christon contro Napoli senza il play Bolton. Avevamo invocato l’uomo solo al comando, che sa essere, visti i pochi giorni avuti per l’inserimento in squadra e il nuovo arrivato si è superato. Al ritorno in Italia si è espresso quasi ai massimi livelli suoi in A, con 27 punti segnati (high di 32 e due bottini da 29) e 5 assist per 29 di valutazione individuale in 27 minuti giocati. Come rimarcato inoltre dal report statistico post gara di Lba, con 7 falli subiti è arrivato a uno dal suo record personale e con 9 su 9 ai liberi ha eguagliato quello fatto con Pistoia a Varese la stagione scorsa.

Tutto bene, era quel che ci voleva per uscirne vincitori contro Napoli. Non si è riflettuto abbastanza, però, sul fatto che con 13 dei suoi 27 punti segnati nell’ultimo quarto non è stato l’uomo decisivo nelle battute finali tallone d’Achille della matricola Apu finora, ma addirittura ha impersonato da solo l’attacco di Udine per tutti i 10 minuti conclusivi. Quando la squadra ha segnato in tutto 15 punti e anche i 2 non firmati in prima persona da Christon sono stati favoriti da un suo lancio lungo dalla propria metà campo per Christian Mekowulu lanciato in contropiede e che ha guadagnato 2 tiri liberi, entrambi trasformati. Non, insomma, l’uomo giusto nel momento inserito in gruppo in crescita. Piuttosto l’uomo solo al comando che al debutto ci voleva, ma che alla lunga può non pagare. Felici di essere smentiti fin da oggi nella riprova a Trapani.