© VF Group Bardiani – CSF Faizanè & Sprint Cycling
Roberto Reverberi non accetta di buon grado alcune delle nuove regole UCI. Ospite a RadioCorsa, il programma di approfondimento Rai sul ciclismo, il team manager della Bardiani CSF 7 Saber ha voluto commentare alcune delle novità approvate dall’Unione Ciclistica Internazionale. In particolare, la scelta più criticata è quella di impedire agli Under23 sotto contratto con una formazione professionistica di prendere parte sia alle gare di categoria sia a quelle tra i professionisti, a partire dal 2026. Il regolamento ha quindi portato a una scelta drastica, ovvero la chiusura del progetto giovani del team, avviata quattro anni fa.
Durante la trasmissione televisiva, Roberto Reverberi ha spiegato: “Nel nostro piccolo cerchiamo sempre di seguire la linea dei giovani. Vediamo che tutto sommato paga perché poi negli ultimi anni qualcuno è sempre venuto fuori. Abbiamo avuto la fortuna e la capacità di trovare ragazzi interessanti come Pellizzari, Pinarello e lo stesso Scalco, che adesso sono approdati al WorldTour. Mantenendo questa linea sono 44 anni che andiamo avanti e vuol dire che si è lavorato in un certo modo“.
Con il nuovo regolamento, però, non è più possibile avere la stessa attenzione per gli Under23 in un passaggio che faccia da ponte verso il professionismo: “Noi abbiamo da 4 anni questo progetto giovani e abbiamo inserito nella squadra dei ragazzi under 23, alcuni passati direttamente dalla categoria juniores per poterli far crescere più lentamente e gradatamente con le gare internazionali U23. Purtroppo ci siamo trovati fra capo e collo questa regola che è cambiata improvvisamente senza nessun preavviso e l’attività che facevamo con questi ragazzi giovani viene a mancare. L’UCI, non so se volontariamente o involontariamente, è andata a favorire le squadre Development”. Un altro colpo non da poco per il movimento ciclistico italiano, che continua ad avere soltanto tre squadre registrate a livello professionistico sotto la propria bandiera.
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