di
Enrica Roddolo
L’aristocratico accoglie il Corriere ad Highclere, maniero celebre per «Downton Abbey». Lady Carnarvon: «Carlo? Ha forte senso di stewardship, l’impegno a tramandare alle nuove generazioni natura e storiche proprietà»
«La regina Elisabetta, la mia madrina? Tanta nostalgia e ricordi indimenticabili. Come quando ragazzino fui scelto come paggio d’onore al seguito della regina all’apertura del Parlamento». Lord Carnarvon, George Reginald Oliver Molyneux Herbert, accoglie il Corriere al castello di Highclere con l’atmosfera del Natale che avvolge mura secolari progettate dallo stesso architetto delle Houses of Parliament a Londra, Sir Charles Barry. Mentre la mente va alla celebre per la serie tv Downton Abbey che qui, in questa dimora nobiliare immersa nel verde della campagna inglese, è stata ambientata.
Elisabetta II sarà celebrata nel 2026, a un secolo tondo dalla sua nascita in Bruton Street nel cuore di Londra a un passo da Bond Street e dalla luci della festa in questi giorni nella capitale britannica. E Lord Carnarvon, figlioccio della sovrana dei record, ci svela che i suoi ricordi saranno anche parte di un grande documentario che ha preparato la Bbc per onorare l’eredità di Elisabetta II.
Quali ricordi, Lord Carnarvon? «La regina era unica, resto molto affezionato e sono rimasti indelebili i ricordi di quando bambino mi invitava per le vacanze estive a Balmoral in Scozia… mi chiedeva di aiutarla con i suoi corgi, a preparare i pasti dei suoi amatissimi amici a quattro zampe e ne ero sempre un po’ impaurito perché una volta mi afferrarono. Diciamo che erano amorevoli con la regina ma solo con lei», sorride.
E invece cosa accadde a quell’apertura del parlamento quando lei era il paggio d’onore della regina? «Oh era credo il 1970 ebbi il privilegio di essere scelto come page of honour che accompagnò l’ingresso alle Houses of Parliament della sovrana in abito da cerimonia e con la Imperial State Crown sul capo, assieme al principe Filippo, per il Queen’s Speech. Ma nessuno mi aveva avvisato degli squilli di tromba che nel silenzio della solenne cerimonia avrebbero risuonato acuti facendomi fare un sobbalzo».
Ho incontrato tante volte in questi anni Lord e anche Lady Fiona Carnarvon, castellani del maniero britannico forse più celebre al mondo grazie alla tv. «Julian Fellowes semplicemente è un nostro caro amico e anni fa quando scrisse Downton e cercava un maniero vero, vissuto, arredato, ci propose di prestarlo – mi ha spiegato Lady Fiona. E quanto al legame della famiglia con i Windsor, tutto nacque quando «la madre di George, americana, Jeanie cresciuta in un ranch arrivò a Londra sposando il settimo conte di Carnarvon trovò proprio nella regina Elisabetta la persona più gentile con lei, fu l’inizio di una lunga amicizia… ecco qui c’è il principe Carlo bambino in braccio a mio suocero, settimo conte la foto fu scattata proprio qui ad Highclere».
Re Carlo? «Nel re c’è un forte senso di stewardship che, come suggerisce la parola stessa, è accountability non solo verso la gente ma verso la natura. E quando si hanno delle grandi proprietà e la famiglia reale ha molte proprietà, è proprio questo prendersene cura, per tramandarle alle nuove generazioni. Ecco questo è uno dei temi che gli stanno a cuore ed è quanto mai attuale».
Resta indelebile la sorpresa quando, intervistando Lord Carnarvon l’indomani la morte della regina Elisabetta nel 2022 aprì il cassetto della sua scrivania ad Highclere e mi mostrò le ultime lettere scritte di suo pugno dalla regina indirizzate a lui. Lettere che con la grafia nitida della regina, il suo humor che traspariva dalle righe.
La regina aveva un legame speciale anche con il padre di Lord Carnarvon, che fu il suo racing manager, si occupò insomma della scuderia di cavalli della regina, condividendo la passione per le corse. Il padre del conte, «che era stato inviato in guerra in Italia, 80 anni fa alla fine del secondo conflitto mondiale, scese per le strade di Londra a festeggiare la vittoria», come svela Lord Carnarvon, «e con lui e altri cinque giovani scesero per le vie di Londra anche le principesse Elizabeth futura regina e Margaret: mio padre ricordava bene quando re Giorgio VI e la regina Madre concessero alla futura regina Elisabetta con la sorella minore di unirsi alla folla affidando a lui e ai suoi amici la responsabilità di vegliare sulle principesse».
Ho chiesto cosa ricordava suo padre, di quella notte con la futura regina per le vie di Londra in festa per la fine della guerra. In autunno il castello di Highclere ha ricordato gli 80 anni dalla fine della guerra. «Correvano per le strade di Londra, pieni di euforia contenti di essere fra la gente mentre il re e la regina erano a Buckingham Palace con Churchill – mia ha raccontato Lord Carnarvon –. E mio padre diceva che la gente non la riconobbe mai per tutta la notte passata fuori dalla corte. E che era stato per lui un privilegio ma certo sentì anche la responsabilità di scortare la futura regina. Andarono anche al Ritz, che è proprio a un soffio da Buckingham Palace ed era il simbolo della spensieratezza ritrovata dopo la guerra». Ricordi che ci fanno amare ancora di più la sovrana dei record, meravigliosa testimone della Storia del ‘900 che nel 2026 Londra celebra a un secolo dalla sua nascita.
14 dicembre 2025 ( modifica il 14 dicembre 2025 | 16:50)
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