Lo dico subito. Io ho fatto 5 dosi del vaccino Covid e ho fatto vaccinare anche i miei figli. Se ci fosse disponibile la sesta dose, la farei domani. Ho fatto, nell’ordine, AstraZeneca, Pfizer e Moderna. Ogni anno faccio, e consiglio di fare, il vaccino antinfluenzale.

Ogni volta che un atleta si accascia in campo o una persona nota muore improvvisamente, il copione è lo stesso. Commenti pieni di allusioni, punti di sospensione, hashtag sarcastici. Quando Christian Eriksen ebbe un arresto cardiaco nel giugno 2021, i social esplosero di insinuazioni. Peccato che, come confermò l’AD dell’Inter Marotta, Eriksen non fosse vaccinato. Quando Sergio Aguero fu costretto al ritiro, stessa storia: il suo medico Roberto Peidro chiarì che non vi era correlazione con il vaccino. Anche se Aguero più volte ha sostenuto il contrario. Un thread della giornalista israeliana Yaffa Shir-Raz sosteneva un aumento “di cinque volte” delle morti nei calciatori FIFA. Ma i fact-checker indipendenti hanno smentito: nessun aumento rilevato, nessun caso correlato alla vaccinazione. La lista dei decessi (fatta da The Exposé) conteneva alcuni atleti ancora vivi.

Uno studio pubblicato il 4 dicembre 2025 su JAMA Network Open ha analizzato i dati di quasi 29 milioni di francesi tra i 18 e i 59 anni, seguiti per un periodo mediano di 45 mesi. Si tratta probabilmente del più ampio studio di popolazione mai condotto sulla mortalità a lungo termine post-vaccinazione. I risultati. Tra i 22,7 milioni di vaccinati è deceduto lo 0,4%. Tra i 5,9 milioni di non vaccinati lo 0,6%. I vaccinati presentano un rischio di morte per qualsiasi causa inferiore del 25%. Per la mortalità da COVID grave, il rischio è inferiore del 74%.
Se esistesse una “bomba a orologeria” legata ai vaccini, dovremmo vedere (almeno iniziare a vedere) un aumento di infarti, tumori, ictus tra i vaccinati. I ricercatori hanno analizzato separatamente tumori, malattie cardiovascolari, disturbi neurologici, cause esterne: in nessuna categoria i vaccinati muoiono di più.

Problema: i vaccinati e i non vaccinati non sono gruppi identici. Magari i vaccinati sono mediamente più attenti alla salute, o hanno più accesso al sistema sanitario. Se muoiono meno, potrebbe essere per questo, non per il vaccino. Soluzione: i ricercatori hanno “bilanciato” i due gruppi tenendo conto di 41 condizioni preesistenti (diabete, tumori, malattie cardiache, obesità, disturbi psichiatrici, ecc.). In pratica, hanno confrontato vaccinati e non vaccinati a parità di stato di salute di partenza. Questo studio non è isolato. Uno studio australiano (2023) su arresti cardiaci extraospedalieri non ha trovato aumento di morti cardiache improvvise nei giovani dopo la vaccinazione. La miopericardite post-vaccinale esiste, con un’incidenza di 4 – 12 casi per milione di dosi, nella stragrande maggioranza non fatale. Grossomodo, il rischio di una embolia polmonare fatale per le donne che usano la pillola anticoncezionale.

Una revisione OMS ha rilevato che fino al 51% dei post sui social relativi ai vaccini contiene disinformazione. Del resto, uno studio di Baribi-Bartov e collaboratori ha dimostrato che solo 2.107 utenti su X erano responsabili dell’80% delle fake news durante le elezioni USA 2020. Il meccanismo è noto: la disinformazione non segnalata risulta 46 volte più efficace nel generare esitazione vaccinale rispetto a quella etichettata come falsa. Lo dimostra uno studio su Science di Duncan, Watts e Rand (2024) condotto su utenti Facebook. La previsione “tra qualche anno vedremo i morti del vaccino” è stata formulata nel 2021. Sono passati quattro anni. Lo studio francese ha guardato cosa è successo a 29 milioni di persone. La strage annunciata non c’è.

Resta l’amarezza di vedere così tante persone credere a questa bufala. Persone sinceramente preoccupate per i rischi dei vaccini, spesso con una scarsa familiarità con il metodo scientifico e una ridotta istruzione, che trovano in Internet informazioni frammentate di cui non sanno valutare il peso, le fonti e l’utilizzo. Del resto, bastano 2.000 persone – su Internet – per rendere una falsità così verosimile da farci venire anche a noi il dubbio che sia vera. Il vero vaccino che ci serve è l’alfabetizzazione scientifica. E ci serve sempre più urgentemente. In dosi massicce e con l’obbligo del richiamo periodico.

Andrea Laudadio