Dopo le polemiche, la Lega ha chiesto di cancellare la norma. Il Carroccio ha depositato in Senato una proposta di modifica, a firma Gianluca Cantalamessa e Marco Dreosto. Il partito di Matteo Salvini, quindi, punta ad annullare il meccanismo in base al quale, dal prossimo anno, verrebbe bloccato qualsiasi pagamento dovuto a compensi finanziati con i soldi pubblici a favore dei professionisti che abbiano debiti con il Fisco. Nei giorni scorsi, prima della modifica della commissione, diversi esponenti parlamentari della maggioranza di centrodestra avevano sostenuto che la disposizione sarebbe stata modificata: avevano lasciato intendere, però, che non si sarebbe andati verso un’ulteriore stretta.
A favore della proposta di soppressione della norma avanzata dalla Lega si è subito schierato Rosario De Luca, presidente di ProfessionItaliane (l’organismo che riunisce 24 dei 28 Ordini) e del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. La proposta di soppressione, ha detto, “interviene su un testo poco comprensibile e dagli effetti distorsivi”. E ancora: “Come associazione di rappresentanza del mondo ordinistico, siamo molto attenti ai profili etici e di liceità, ma introdurre vincoli così invasivi, solo per alcuni cittadini, crea solo disparità e ingiustizie. È necessario azzerare e avviare un percorso di condivisione, totalmente assente fino al momento, anche per introdurre dei limiti”. Per De Luca, infatti, se imporre “il blocco totale dei compensi è fuori da ogni logica, si potrebbe, invece, mutuare quanto previsto per i lavoratori dipendenti, ai quali notoriamente può essere prelevato al massimo 1/5 degli emolumenti”.