di
Matteo Magrini
De Gea e Kean sbagliano, Ranieri sbatte sulla traversa, poi arriva la carambola del pari: i viola però crollano a tempo scaduto anche con il Verona: la serie B è sempre più vicina
Se non è una sentenza, poco ci manca. Se non è la condanna definitiva, è solo e soltanto perché siamo a dicembre e in teoria ci sarebbe ancora tempo e spazio per salvarsi.
Il problema è che la Fiorentina non esiste. Morta e sepolta sotto gli insulti e la rassegnazione di uno stadio (tutto, non solo la curva) che non ne può più di uno spettacolo ogni volta peggiore.
Anche oggi, al termine della partita, contestazione dei tifosi viola ai giocatori mentre la Curva Fiesole al triplice fischio finale si era già svuotata. E se con Pioli non era mai arrivata mezza reazione, con Vanoli, e pareva incredibile, la situazione non ha fatto altro che peggiorare.
Domenica dopo domenica, partita dopo partita. Eppure, evidentemente, all’allenatore la squadra vista ultimamente era piaciuta. E allora, avanti come se niente fosse. E chi pensava o sperava che il tecnico cogliesse i (buoni) segnali arrivati dall’ultima mezz’ora della gara di Conference insomma, è rimasto deluso. Del resto, era parso abbastanza chiaro già nei giorni scorsi.
Anche perché per mettersi a quattro dietro, e per rimodellare la squadra di conseguenza, ci sarebbe stato bisogno o di Gosens (sempre out) o di un Kouame che avesse un minimo di autonomia in più. E allora avanti col 3-5-2, con Gud a supporto di Kean, e con una sola sorpresa: Comuzzo, e non Pablo Marì, al centro della difesa. Scelta logica, in teoria, visto che dall’altra parte si presentavano Mosquera e (soprattutto) Giovane. Attaccanti rapidi, parecchio rapidi, che avrebbero potuto mettere in crisi seria uno come l’ex Monza.
Per il resto appunto, tutto secondo previsioni. Con la speranza che a cambiare, rispetto al solito, fossero spirito e atteggiamento, convinzione e (più che altro) il risultato. Certo l’avvio (traversa del Verona dopo una manciata di minuti) è stato da brividi. Eppure, parlando di approccio, i viola (in una discutibile versione arancio) non son stati male. Se non altro perché han dato fin da subito l’idea di voler prendere in mano la gara. E poi si sa.
Nel calcio contano (anche) segnali ed episodi e quel legno, una squadra viva, avrebbe potuto interpretarlo come una (benedetta) inversione di tendenza. E invece, a parte due belle occasioni per Kean, la Fiorentina è tornata alla svelta quella di sempre. Lenta, impacciata, e tremendamente distratta in difesa. Sconcertante, la fragilità difensiva, con la costante sensazione che ogni pallone buttato in area possa, sempre, diventare un pericolo. Si diceva dei segnali, però. E l’infortunio del pericolo pubblico numero uno (Giovane) poteva esserne un altro.
Teoria, distrutta proprio da chi (Orbàn) ne ha preso il posto e da una Fiorentina totalmente incapace di darsi una scossa. Nemmeno quando tutto pare girarle a favore. Del resto, si torna lì. Basta poco. Quasi niente. Una palla giocata in verticale e via, in porta con 50 metri di deserto davanti.
E poi De Gea. Perso, nella terra di nessuno. E’ lui, probabilmente, l’immaginare migliore (o peggiore) per raccontare cos’è diventata questa “squadra”. Un gruppo inerme, con un allenatore che ha aspettato passasse un’ora per cambiare e che, per ribaltare una gara in cui aveva l’obbligo di vincere, non ha trovato di meglio che giocarsi come prime fiches Fortini (un esterno basso) e Richardson.
Il gol insomma non poteva che arrivare “per sbaglio”. Un rimpallo, dopo l’ennesimo errore di Kean. Segnali, su segnali, fatti volar via insieme alla speranza che ci possa essere ancora qualcosa a cui aggrapparsi. Inerme, la Fiorentina. Un corpo immobile, come immobile è rimasta a guardare il Verona che, quasi senza volere, è andato a segnare un 1-2 che somiglia tanto, ma proprio tanto, alla parole fine.
La squadra è in silenzio stampa e va in ritiro fino a data da destinarsi. A rischio potrebbe esserci anche la posizione dell’allenatore Paolo Vanoli ma non solo.
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14 dicembre 2025 ( modifica il 14 dicembre 2025 | 18:08)
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