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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – La Juventus Fc scatta in testa al listino di Piazza Affari in scia all’offerta da 1,1 miliardi presentata da Tether e al «no» di Exor alla vendita del club bianconero. I titoli della società mettono a segno la migliore prestazione del listino milanese. Nella serata di venerdì il gruppo di stablecoin, che controlla l’11,527% del capitale della società, ha presentato al Cda di Exor un’offerta vincolante non sollecitata per l’acquisto di tutte le azioni Juventus a 2,66 euro per azione. Prezzo che implica un ‘equity value’ per il 100% pari a circa 1,1 miliardi, con un premio di circa il 20,74% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni della Juventus alla seduta dell’11 dicembre.

A stretto giro è arrivata la risposta della holding controllata dalla famiglia Agnelli, che «non intende vendere la propria partecipazione in Juventus né a Tether, né ad altri soggetti». Exor «ribadisce le sue precedenti e coerenti dichiarazioni di non avere intenzione di vendere alcuna azione in Juventus a terzi, inclusa, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, Tether, con sede a El Salvador si legge nel comunicato diffuso venerdì dalla società. «La Juventus è un club storico e di successo, di cui Exor e la famiglia Agnelli sono azionisti stabili e orgogliosi da oltre un secolo, e rimangono pienamente impegnati nel Club, supportando il suo nuovo team dirigenziale nell’esecuzione di una strategia chiara per ottenere ottimi risultati sia dentro che fuori dal campo».

La posizione è stata formalizzata sabato dal Cda di Exor, che ha respinto all’unanimità la proposta di Tether, e dal suo presidente John Elkann, che in un video sul sito del club ha ribadito che «la Juventus, la nostra storia, i nostri valori non sono in vendita». La Juventus, ha spiegato nel video l’imprenditore, «fa parte della mia famiglia da 102 anni. Fa parte nel vero senso della parola, perché nel corso di un secolo, quattro generazioni l’hanno ingrandita, resa forte, accudita nei momenti difficili, festeggiata nei momenti felici. Ma non solo: la Juve fa parte di una famiglia molto più grande, la famiglia bianconera, fatta di milioni di tifosi, che amano la Juve come si amano le persone care. Proprio pensando a questa passione, a questa storia d’amore che ci unisce da oltre un secolo, come famiglia continuiamo a sostenere la squadra e guardare al futuro, per costruire una Juve vincente. La Juventus, la nostra storia, i nostri valori non sono in vendita».

La decisione di rigettare l’offerta «appare coerente con la strategia di controllo e con il recente aumento di capitale volto a rafforzare la struttura finanziaria del club», commentano gli analisti di Intermonte. Secondo indiscrezioni, tuttavia, Tether sarebbe pronto a rilanciare e il mercato rimane alla finestra. Nel frattempo, domenica sera, la Juventus ha vinto per uno a zero a Bologna e grazie ai tre punti ottenuti si è portata al quinto posto in classifica, riavvicinando la zona Champions.

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Tether, fondata nel 2014 da Giancarlo Devasini, opera nelle criptovalute legate a una stablecoin. Secondo Forbes, il patrimonio di Devasini a oggi è stimato in 22,4 miliardi di dollari e risulta essere il terzo uomo più ricco d’Italia. La sede legale di Tether si trova a El Salvador, nel centro America, e ha dichiarato utili per oltre 13 miliardi di euro nel 2024. Un mese fa, Standard & Poor ha declassato la stablecoin da 4 a 5, il livello di valutazione di stabilità più basso della scala dell’agenzia di rating.