«Ho rotto un muro, per tutte le italiane. Un po’ l’effetto che Sinner sta avendo oggi sugli uomini». A parlare è Flavia Pennetta, 43 anni, prima giocatrice di tennis a entrare nella top 10 della classifica mondiale nel 2009, vincitrice dell’Open Usa nel 2015, n.6 dello slam. Pennetta è entrata nella storia, diventando una pioniera, e Sky Sport le ha dedicato un docufilm.
Sposata con il tennista Fabio Fognini, madre di tre figli — Federico, Farah e Flaminia —, la sportiva, originaria di Brindisi, classe 1982, racconta la sua ascesa al Corriere della Sera tra aneddoti e confessioni.
«Mio padre voleva un maschio»
Una «testa durissima» sin da bambina, iperattiva, poco paurosa, Pennetta mostra la grinta che la contraddistingue fin dall’infanzia. Anche se suo padre, racconta, desiderava un maschietto, tanto da ricevere le rassicurazioni del ginecologo (presidente del circolo di tennis): «Tranquillo Oronzo, sarà maschio». Poi ha scoperto che Flavia sarebbe stata una femmina, e ha fatto una scenata. Al di là di ciò, racconta la tennista che non ha mai percepito «un’aspettativa delusa». Anche perché, da ragazzina, fu lei stessa a garantire a suo padre che gli avrebbe dato «più soddisfazioni di un maschietto».
Forse avrebbe potuto vincere più di undici titoli, ma del resto, riconosce lei stessa di aver «attraversato un’epoca di giocatrici pazzesche». Il picco, dice, l’ha «avuto alla fine», quando ha raggiunto la convinzione di «essere all’altezza della generazione Williams». Non si è mai trattato di sindrome dell’impostore, «le altre erano superiori», dice, ma si è sempre spinta oltre, cercando di capire come migliorare e come batterle.
Del resto, l’Us Open 2015 è nella storia. L’amica d’infanzia Roberta Vinci sconfisse Serena Williams, Pennetta sconfisse Vinci. Ogni 12 settembre le due si vedono o si sentono, un legame speciale, «un aggancio di anime». Il traguardo della top 10, però, le dà «un brivido particolare». Da bambina, del resto, sognava di diventare la più forte d’Italia, «non del mondo. Ma non ci sono andata lontana».
«Fognini? Era l’antiballo»
Con Fabio Fognini il rapporto è diventato qualcosa in più di un’amicizia nell’inverno 2013. Il «patatrac», come lo chiama lei, arriva in Australia poco dopo: cambiò «il modo di guardarci». Ora vivono a Milano (per cui all’inizio piangeva, «soffrivo il cielo grigio», adesso invece «la città mi ha ridato un valore») e hanno tre figli. Intanto, Fabio Fognini è in finale a Ballando con le Stelle, su Raiuno. Lei è felice che si stia scoprendo il «vero Fabio», gioioso, empatico e generoso, a dispetto della giuria che se lo aspettava «litigioso e imbronciato, come a volte gli capitava di essere in campo». Un inizio, quello di Fognini, in pieno relax («era l’antiballo») ma poi «gli si è accesa la scintilla della competizione», dopo un primo ballo non andato benissimo. Pennetta è serena. E conclude: «Se avessi potuto scrivere la sceneggiatura della mia vita, l’avrei voluta esattamente così».
Ultimo aggiornamento: lunedì 15 dicembre 2025, 13:41