A venticinque anni dall’uscita di Il Grinch, il film che nel 2000 trasformò Jim Carrey in una creatura verde e pelosa destinata a entrare nell’immaginario cinematografico natalizio, emergono nuovi dettagli su quanto quella trasformazione sia stata, per l’attore, un’esperienza ai limiti della sopportazione. A raccontarli è lo stesso Carrey, insieme al regista Ron Howard, al produttore Brian Grazer e al leggendario make-up artist Rick Baker, in un lungo articolo pubblicato da Variety per celebrare l’anniversario del film.

Il risultato, al botteghino, fu trionfale: Il Grinch incassò 346 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il film di maggior successo del 2000 negli Stati Uniti. Dietro le quinte, però, il percorso fu tutt’altro che festoso. Carrey ha più volte parlato in passato di quanto fosse «atroce» recitare sotto strati di trucco e protesi, ma ora aggiunge dettagli che rendono l’esperienza ancora più estrema.

Rick Baker, il leggendario maestro degli effetti speciali di trucco, racconta che inizialmente lo studio aveva proposto una soluzione molto più semplice. «Lo studio disse: “Stiamo pagando Jim 20 milioni di dollari e vogliamo vederlo. Dipingetelo solo di verde”», ricorda Baker. «Ma non è Come il verde Jim Carrey rubò il Natale. È Il Grinch ruba il Natale. Doveva sembrare un personaggio fantasy».

Per convincere la produzione, Baker mise in atto una strategia inusuale, coinvolgendo uno dei più influenti siti di cinema dell’epoca. «All’epoca c’era un sito molto popolare, Ain’t It Cool News, e il tizio che lo gestiva era un fan del mio lavoro. L’ho contattato e gli ho detto: “Senti, la Universal vuole dipingere Jim Carrey di verde. Penso sia un errore enorme. Ho fatto un test su me stesso di come dovrebbe apparire. Puoi dire in qualche modo che hai visto questo test e che la Universal sta facendo un errore colossale e non sa di cosa sta parlando?”». La reazione del pubblico fu immediata. «Le risposte furono scandalizzate: “Che diavolo c’è che non va in queste persone alla Universal? Non voglio vedere Jim Carrey verde, voglio vedere il Grinch!”. Così alla fine cedettero».

Carrey, dal canto suo, insistette per sottoporsi a una trasformazione completa, pagando però un prezzo altissimo. «Quando si trattò di disegnare davvero il Grinch perché assomigliasse al Grinch, dovettero mettere la punta del mio naso sopra il ponte del naso del Grinch», spiega l’attore. «Tutto il resto era coperto e non potevo respirare dal naso. Ebbero grossi problemi a fare dei fori nella maschera che mi permettessero di respirare, così alla fine respiravo sempre con la bocca per tutto il film».

E non era tutto. «La tuta era fatta di un pelo di yak incredibilmente pruriginoso che mi faceva impazzire tutto il giorno. Avevo dita lunghe venticinque centimetri, quindi non potevo grattarmi o toccarmi la faccia o fare nulla. Avevo denti intorno ai quali dovevo imparare a parlare, e lenti a contatto totali che coprivano l’intero bulbo oculare, e potevo vedere solo un piccolo tunnel davanti a me».