di
Alessandro Sala
Il video natalizio di Intermarché, girato in forma di cartoon, diventa virale. Non mancano le critiche, ma resta il messaggio: puntare su ciò che unisce
Immaginatevi un lupo che diventa vegetariano. Detto così fa già strabuzzare gli occhi. Nella realtà è qualcosa che non potrà mai succedere, perché la sua natura è di essere carnivoro. Ma in uno spot natalizio tutto può accadere. Ed è infatti accaduto nella campagna per le Feste commissionata da Intermarché, catena francese della grande distribuzione.
In un filmato in cui si mischiano scene con attori in carne e ossa e un cortometraggio animato in stile Pixar, il protagonista della storia è appunto un lupo che, stanco di vedere tutti scappare a nascondersi al suo passaggio, decide di cambiare dieta. E impara, su suggerimento di un istrice che gli apre gli occhi, a raccogliere verdura e frutta e a cucinare (è sempre un cartone, ricordiamocelo) deliziose pietanze vegetariane.
Lo spot è molto toccante e commovente ed è in realtà incentrato sulle relazioni. Il lupo che rinuncia a mangiare altri animali è una favola che viene raccontata ad un bimbo che del lupo ha paura, al punto da non volere neppure prendere tra le mani il peluche che lo raffigura. Chissà se gli era rimasta impressa un’altra fiaba, quella di Cappuccetto Rosso, che ha fatto crescere generazioni di bambini con l’idea che il lupo fosse il cattivo per antonomasia. Il racconto che sente, invece, lo tranquillizza e lo rasserena, al punto che lo ritroveremo alla fine addormentato abbracciato al suo nuovo amichetto morbido. Un lupo che non fa più paura.
Il video è stato un grande successo ed è presto diventato virale sui social. La storia è irreale, ma il claim è attualissimo. L’azienda non ha voluto lanciare una campagna esplicitamente pro-veg o in difesa di una specie a cui l’Europa ha da poco ridotto lo status di protezione. Il filmato si conclude con l’invito a considerare che si può sempre iniziare a mangiare meglio.
Come prevedibile, oltre agli apprezzamenti sono arrivate anche le critiche. Detrattori che sui social parlano di tentativo di indottrinamento delle nuove generazioni, di ideologia vegana, qualcuno si spinge addirittura ad ipotizzare una sorta di circonvenzione di consumatori. L’azienda, in realtà, non ha voluto lanciare una campagna pro-veg o in difesa di una specie selvatica a cui l’Europa ha da poco ridotto lo status di protezione. Che non si tratti di una campagna vegana lo dimostra lo stesso cartoon, in cui si vede che il lupo, che sta provando a nutrirsi meglio (il claim dello spot è in realtà proprio questo) si mette anche… a pescare. E tra i piatti da lui preparati c’è pure un pesce alla griglia. Non è neppure una campagna per riabilitare il predatore: è lo stesso lupo che, quando l’istrice gli fa notare che gli altri lo temono per il semplice fatto che lui se li mangia, risponde che non può fare altro, essendo appunto un lupo.
E invece poi lo fa. Cambia. Si fa amico di tutti. E si torna allora alle relazioni. Il lupo a volte siamo noi e noi, diversamente dal nostro amico selvatico, possiamo scegliere. Ci si può leggere un messaggio sull’universalità, sul fatto che si teme solo ciò che non si conosce. Sul fatto che si possa sempre provare a trovare qualcosa che unisce, per superare ciò che invece divide. Nella fattispecie è il cibo, che noi umani siamo da sempre abituati ad associare alla condivisione. E il cibo che unisce e non discrimina è inevitabilmente il cibo vegano. Quello che tutti possono consumare. Insieme, attorno ad una stessa tavola. Magari proprio quella di Natale.
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15 dicembre 2025 ( modifica il 15 dicembre 2025 | 16:34)
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