di
Mario Sensini
Revisione sui fondi per lo Stretto. Riformulato l’emendamento sull’oro di Bankitalia. Si punta a introdurre la piena portabilità della posizione individuale di previdenza complementare verso i fondi aperti
Il governo cambia la manovra di bilancio, aggiungendo nuovi interventi per 3,5 miliardi di euro, e i tempi per l’esame parlamentare, non ancora effettivamente avviato, si riducono al lumicino.
Ieri nel corso di una riunione con i capigruppo del Senato e i relatori della legge di Bilancio, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato la presentazione di un emendamento, che arriverà oggi, per rafforzare la dotazione della Zona economica speciale, di Transizione 5.0, per rendere pluriennale l’iper ammortamento per le imprese e per l’adeguamento dei prezzi nei cantieri delle opere pubbliche. La copertura deriva anche dalla possibile riprogrammazione degli stanziamenti per il Ponte di Messina, visto il ritardo accumulato.
Le riserve auree
Nel pacchetto entra anche l’emendamento sulle riserve auree dello Stato. «Fermo restando quanto previsto dagli articoli 123, 127 e 130 del Trattato Ue», la norma dell’ordinamento italiano sulle riserve valutarie, «si interpreta nel senso che le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia, come iscritte nel proprio bilancio, appartengono al Popolo Italiano» si legge nel testo riformulato dal governo dopo le osservazioni della Bce, che ieri ha comunicato anche il proprio parere, piuttosto preoccupato, sul nuovo contributo chiesto alle banche, che potenzialmente potrebbe determinare una contrazione del credito all’economia reale, maggiori costi per famiglie e imprese e una riduzione degli utili, del patrimonio e della liquidità delle banche.
Il contributo delle banche
Il contributo per il bilancio nel prossimo triennio (10,5 miliardi di euro) è poi il terzo intervento consecutivo a carico del sistema creditizio. Introdurre «in modo ricorrente disposizioni ad hoc in materia fiscale aumenta ingiustificatamente l’incertezza politica riguardante il quadro fiscale, danneggiando la fiducia degli investitori e incidendo potenzialmente anche sul costo del finanziamento degli enti creditizi» sottolinea la Bce, che chiede al governo di produrre un’analisi dettagliata dell’impatto dei provvedimenti.
I nuovi interventi
Quanto ai nuovi interventi, «abbiamo registrato domande significative oltre le previsioni sulla Zes e Transizione 5.0 che riteniamo di dover almeno ragionevolmente coprire», ha spiegato Giorgetti ieri in Senato. La prima conseguenza è che i tempi di esame si allungheranno di nuovo. I voti in Commissione Bilancio cominceranno solo domani sera, e sarà una volata per arrivare al voto dell’Aula prima di Natale, mentre l’esame alla Camera si concluderà poco prima di Capodanno. «Questa manovra aiuta i più ricchi. Chiediamo che le risorse del Ponte siano messe a disposizione dei siciliani e dei calabresi» dice la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Il Ponte sullo Stretto
Il Ministero delle Infrastrutture minimizza: «Siamo impegnati ad accelerare la partenza dei lavori. I fondi sono stati ricollocati perché i cantieri saranno aperti nei prossimi mesi anziché entro fine anno come auspicato». Insieme ai ritocchi su Zes, caro materiali e Transizione 5.0, con gli emendamenti del governo arrivano anche 114 milioni per la sicurezza legata alle Olimpiadi invernali, un nuovo Gratta e Vinci «Win for Italy» con proventi per il Coni, 20 milioni alla previdenza complementare delle forze dell’ordine, 30 al fondo vittime del lavoro, 5 alla Scala di Milano, 1 a Matera.
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15 dicembre 2025
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