di
Davide Stoppini

Nel posticipo della 15ª giornata la Roma riparte dopo i ko con Napoli e Cagliari. Decide Wesley: respinto l’aggancio proprio del Como, Gasperini si porta al quarto posto a 1 punto dal Napoli. Dybala resta fuori per 90′

Non una vittoria, un jackpot. Tre punti guadagnati sul Napoli, due sul Milan, tre sullo stesso Como, tre pure sul Bologna e distanza ristabilita (+4) sulla Juventus a cinque giorni dallo scontro diretto: la Roma non odia i lunedì, come canta Vasco Rossi, al contrario dipinge questo 15 dicembre quasi in maniera ideale.

E lo fa battendo il Como con un gol di Wesley nel secondo tempo, al termine probabilmente della migliore prestazione stagionale per qualità, intensità e coraggio messi in campo, anche in rapporto alla qualità dell’avversario. Il Como, già colpito dai quattro gol subiti dall’Inter, in realtà all’Olimpico ha giocato una partita prettamente difensiva. Ma non è stata una scelta di Fabregas. È stato, piuttosto, il risultato di una pressione costante, senza soluzione di continuità, della Roma di Gasperini, che ha accettato l’uomo contro uomo.



















































Un rischio calcolato o un azzardo? Confine sottilissimo. La differenza, in casi come questi, la fanno le prestazioni dei difensori. Monumentali quelli giallorossi, guidati da uno Ndicka in forma eccezionale (e peccato per Gasp che oggi partirà per la Coppa d’Africa, a Torino contro Spalletti non ci sarà). Il Como di fatto non ha trovato quasi mai la profondità. Fabregas ha rinunciato inizialmente al centravanti puro, schierando da falso nove Baturina. Ma a fallire la serata è stato soprattutto Nico Paz, cancellato dal campo da Hermoso che l’ha seguito ovunque.

Il primo tempo ha raccontato di una Roma a cui è mancato solo il gol: Wesley ha sbagliato a porta vuota, Ferguson per tre volte non ha trovato il varco, Soulé ha invece deciso che con il destro era vietato calciare pure da buona posizione, Svilar — dall’altra parte — invece in pieno recupero ha fermato Douvikas (nel frattempo entrato per l’infortunato Diao) in uscita bassa.

Il secondo tempo ha avuto lo stesso, identico, copione. La Roma ha piazzato le tende sulla trequarti del Como, che si è affacciato dalle parti di Svilar solo a cavallo del minuto 8 con Douvikas prima e Da Cunha poi. È stato l’unico momento di leggera difficoltà della squadra di Gasp, che allo scoccare dell’ora di gioco è passata con un diagonale perfetto di Wesley. Proprio lui, il brasiliano che alla prima giornata, nella stessa porta, aveva deciso l’altro scontro diretto per l’Europa contro il Bologna.

Neppure dopo il vantaggio lo spartito è cambiato. Almeno fino a quando la benzina è rimasta nelle gambe di Cristante e Koné, che hanno permesso una partita fatta tutta di corsa. Il Como s’è fatto pericoloso solo in pieno recupero con Posch. Gasperini, che ha rinunciato a Dybala per la quarta partita consecutiva, non può che esultare. Nessuno ha corso come la Roma nel 2025: 79 punti. Così la Champions è traguardo davvero possibile.

15 dicembre 2025 ( modifica il 15 dicembre 2025 | 23:13)