Dopo lo choc provocato dalla sequenza virale, diffusa domenica 7 dicembre, in cui si vede Brigitte Macron insultare come «brutte stronze» (sales connes) le militanti femministe venute a disturbare lo spettacolo di Ary Abittan la sera prima, l’insulto pronunciato dalla Première dame si è trasformato in uno slogan femminista sui social network.

Sulla scia degli hashtag #Metoo o #BalanceTonPorc di qualche anno fa, #SalesConnes viene rilanciato in massa dall’inizio della settimana. Numerose personalità, tra cui Marion Cotillard, Judith Godrèche, Clara Luciani o ancora Camélia Jordana, se ne sono riappropriate tramite post e storie pubblicati su Instagram. Un messaggio di sostegno rivolto al collettivo #NousToutes – di cui fanno parte le quattro attiviste che hanno organizzato una protesta in seguito al ritorno sul palco del comico Ary Abittan – e, più in generale, a tutte le donne vittime di violenze sessiste e sessuali.

Le celebrità non sono le sole a reagire: tutta una serie di associazioni e utenti di Internet stanno facendo proprio lo slogan, a volte trasformandolo anche in canzoni o magliette, come ha appena annunciato #NousToutes.

Chloé, una delle attiviste del collettivo, ha riassunto il modo in cui l’insulto viene usato. «Se essere una brutta stronza significa lottare contro la violenza sessuale e di genere, se significa credere nelle vittime, mettere in discussione l’ordine patriarcale stabilito e denunciare il sistema della cultura dello stupro, allora sì, ne siamo fiere», ha spiegato, descrivendo le parole di Brigitte Macron come «un segno di disprezzo che alla fine si trasforma in una espressione di orgoglio».

Da lunedì, la polemica si è allargata ogni giorno un po’ di più. L’entourage di Brigitte Macron ha dichiarato che bisognava «vedere in questo scambio soltanto una critica al metodo radicale usato da chi ha disturbato, a volto coperto, lo spettacolo di Ary Abittan». Per ricordarlo, l’attore di Qu’est-ce qu’on a fait au Bon Dieu? era stato accusato di stupro nel 2021 da una giovane donna allora ventitreenne, che lamentava conseguenze fisiche e psicologiche.