Bologna, 15 dicembre 2025 – “Una vergogna”. Così su due piedi, appena usciti dal tribunale dei minori dopo la sentenza, Danila e Mao, gli occhi lucidi, quasi non riescono a dire altro. Si vede che sono provati. Perché, pochi minuti prima, hanno ascoltato la sentenza che li ha lasciati sgomenti: la Procura ha condannato a 11 anni e 6 mesi l’assassino di loro figlio, Fallou Sall, che aveva appena 16 anni. E perché quella pena loro la definiscono assurda: “Oggi, in Italia, un omicidio vale 11 anni. Bell’insegnamento che diamo ai nostri figli”, dicono, mentre lasciano il tribunale.

La rabbia dei genitori di Fallou: “Colpito dritto al cuore e quel ragazzo non si è mai pentito”
“Quel ragazzo non ha ancora compreso il male che ha fatto”

Poi più tardi, nel pomeriggio, riescono a mettere in fila i pensieri: “Siamo molto tristi e rammaricati a seguito di questa sentenza. Sinceramente speravamo potesse sorprenderci o quanto meno essere in linea con le richieste del pm”. Il pm aveva chiesto 21 anni. “Nostro figlio, è stato accoltellato dritto al cuore, senza preavviso – proseguono, scossi –, senza la possibilità di allontanarsi o di difendersi. La luce di Fallou si è spenta quel 4 settembre 2024 per mano di un ragazzo che a oggi non ha ancora compreso il male che ha fatto a nostro figlio, a noi tutti e a se stesso”.

Un primo piano di Fallou Sall, ucciso a 16 anni a coltellate mentre tentava di difendere un amico

Un primo piano di Fallou Sall, ucciso a 16 anni a coltellate mentre tentava di difendere un amico

“Troppa violenza tra i giovani: ci dovrebbe essere più inflessibilità”

E mettono l’accento sulla violenza che dilaga nel mondo dei ragazzi di oggi: “È assurdo pensare a come sia facile in questi tempi entrare in possesso di un coltello e usarlo senza grossi problemi. Ed è proprio per queste ragioni che la giustizia dovrebbe essere più inflessibile”. Si soffermano sulla riqualificazione del tentato omicidio. “La cosa che ci lascia sgomenti, oltre ai soli 10 anni per aver tolto una vita , è la ’riqualificazione’ del secondo capo di imputazione. L’altro ragazzo è stato ferito subito dopo Fallou, alla gola e dietro al collo, sempre in punti vitali” ma “è come se non fosse mai accaduto”.

“Non abbiamo mai percepito alcun pentimento

E ancora: “In tutti questi mesi di udienze non abbiamo mai percepito un sincero pentimento e la presa di coscienza di ciò che è accaduto. Crediamo che il percorso di consapevolezza di questo ragazzo sia appena cominciato. Del resto noi cercheremo di tenere accesa la luce di Fallou, non vogliamo che altri genitori piangano le lacrime che versiamo ogni giorno”. Sicuramente, dicono, ci sarebbe bisogno di un cambio di passo: “Siamo consapevoli che qualcosa in questo sistema debba cambiare. La violenza si contrasta solo attraverso la prevenzione e la sensibilizzazione, nelle scuole di ogni ordine e grado e cercando di coinvolgere ed aiutare le famiglie nell’educazione dei nostri giovani ma crediamo anche che la giustizia in tutto questo debba avere un ruolo deterrente e decisivo. Noi crediamo nella giustizia e vogliamo continuare a farlo”.

Un'altra immagine di Fallou Sall, ucciso a 16 anni da un coetaneo

Un’altra immagine di Fallou Sall, ucciso a 16 anni da un coetaneo

L’avvocato: “Confidiamo nell’appello della Procura”

Anche la loro avvocata, Loredana Pastore, ritiene la pena “non cogrua per la gravità dei fatti” e confida “nell’appello della Procura che di certo interverrà, per avere una pena più giusta per Fallou e che faccia da monito in un momento storico in cui c’è grave allarme per la deriva comportamentale dei minori e per la facilità con cui ci si procura e si portano in giro coltelli. Mi rivolgo a tutti i genitori di ragazzi problematici invitandoli ad avere un occhio attento nei riguardi dei figli, per evitare che storie come queste si ripetano”.