Ala si è trasformata in un set cinematografico e ora, a riprese concluse, può raccontare con orgoglio un’esperienza che ha unito cinema, comunità e territorio. Venerdì 28 novembre è stato infatti battuto l’ultimo ciak di “Alvaro – l’ultima notte”, film drammatico interamente girato ad Ala e nei dintorni, realizzato a budget zero grazie alla passione e all’impegno di attori, tecnici e collaboratori locali.
Il progetto, patrocinato dal Comune di Ala e prodotto dalla casa di produzione Exformat Movie di Serravalle, è nato da un’idea dell’attore alense Maurizio Molteni, che ha coinvolto il regista Vito Nomade, milanese di nascita e residente a Trento. Quello che inizialmente doveva essere un cortometraggio si è trasformato, passo dopo passo, in un vero lungometraggio, capace di coinvolgere l’intera comunità.
Ala coprotagonista del racconto
Le riprese, iniziate a fine ottobre e concluse a fine novembre, hanno attraversato per oltre un mese la città. Dai vicoli del centro storico al parco Bastie, dai parcheggi delle scuole alla zona del cantiere comunale, fino alla stazione ferroviaria, scelta per l’ultima giornata di lavorazione. Scorci e luoghi quotidiani diventano così parte integrante della narrazione, rendendo Ala una vera e propria coprotagonista del film.
“Abbiamo scelto Ala come sfondo – spiega il regista Vito Nomade – perché è un immenso contenitore di spazi, paesaggi e siti di varia natura e storia, che non possono essere snobbati”. Una scelta che guarda anche al futuro, con l’idea di sviluppare nuovi progetti legati alla formazione tecnica e artistica sul territorio.
Una storia dura, ma profondamente umana
“Alvaro – l’ultima notte” racconta una vicenda drammatica e attuale. Il protagonista, interpretato da Maurizio Molteni, è un senzatetto ormai allo stremo che vaga per le vie di Ala in cerca di riparo e cibo. Dopo un incontro violento con alcuni malintenzionati, trova rifugio dietro un capannone abbandonato. Qui, tra stanchezza, fame e alcol, riaffiorano i fantasmi del passato che lo porteranno a ricordare il vero motivo della sua caduta.
Una storia che non cerca facili consolazioni ma invita lo spettatore a fermarsi e riflettere, ricordando che “nessuno conosce davvero la storia dei tanti senzatetto che vagano per le strade delle nostre città”, come sottolinea lo stesso regista.
Un film nato dal territorio, per il territorio
L’intero progetto è stato realizzato a titolo gratuito: regista, attori, tecnici e produzione hanno lavorato mossi esclusivamente dalla passione per il cinema e dal desiderio di valorizzare Ala e i suoi dintorni. Accanto ai protagonisti, un ampio cast di interpreti locali e decine di comparse.
Fondamentale anche il contributo delle associazioni del territorio, come l’Associazione dei Vellutai e l’Associazione Teatrale Alense, oltre alla collaborazione della Polizia locale, della Stella d’Oro e di un’agenzia di pompe funebri per specifiche scene. “Questa proposta ci è piaciuta fin da subito – avevano sottolineato il sindaco Stefano Gatti e la vicesindaca Michela Speziosi – perché nasce dal basso e coinvolge tanti volontari, diventando un’occasione di crescita e di promozione per la nostra città”.
Ora le luci del set si spengono e si accendono quelle della post-produzione: il montaggio è previsto tra le festività natalizie e l’Epifania del 2026. L’obiettivo è presentare ufficialmente il film alla comunità di Ala nei prossimi mesi e poi proporlo a festival e concorsi. Resta intanto il segno di un’esperienza collettiva che ha saputo trasformare una città in cinema e una storia locale in un racconto universale.