di
Francesca Basso e Viviana Mazza
La soddisfazione del partito di estrema destra tedesca: «Per noi la pubblicazione del documento di Trump è stata come festeggiare il compleanno e il Natale insieme»
Questo testo è stato pubblicato su Europe Matters, la newsletter di Viviana Mazza e Francesca Basso, corrispondenti da New York e Bruxelles. Per riceverla basta andare qui.
Alla festa annuale del Club dei Giovani Repubblicani di New York, sabato sera a Manhattan, mentre sul palco l’orchestra suonava la colonna sonora del Padrino e gli ospiti infilzavano i tagliolini con funghi e le costolette con patate, Markus Frohnmaier, politico dell’AfD (Alternative für Deutschland) si è soffermato per almeno un’ora a parlare con una folla di giornalisti, tra cui moltissimi tedeschi, bloccati dietro i cordoni in un angolo.
L’arrivo di Frohnmaier, che è stato anche premiato al gala, e di una delegazione di 19 deputati e eurodeputati dell’AfD era stata anticipata dai giornali americani. Ad un certo punto un membro del club con la kippah ha affiancato Frohnmaier davanti ai giornalisti, fissando le telecamere: «Spero che non le stiano dando troppo fastidio», ha detto. « No, è meraviglioso», ha replicato il politico tedesco, contento dell’attenzione. «Credo in lei e nel suo partito», ha continuato il membro ebreo americano del New York Young Republicans Club.
Per l’AfD è gran festa: è come «festeggiare il compleanno e il Natale insieme», ci ha detto uno degli europarlamentari del partito, Petr Bystron, all’inizio della festa quando ai giornalisti era stato permesso di unirsi al cocktail dei Vip per alcuni minuti prima di essere bruscamente ricacciati dietro i cordoni.
L’accoglienza del club dei Giovani repubblicani di New York per l’AfD non è una sorpresa, ci dice Bystron: vengono a questo gala, giunto alla 113esima edizione, da tre-quattro anni (insieme a rappresentanti della Lega, del Front National e di Fidesz che il presidente del club Stefano Forte ha ringraziato dal palco) e alcuni membri del club sono andati più volte a far visita all’AfD presso il Bundestag. La novità vera è la Strategia per la sicurezza nazionale appena pubblicata dalla Casa Bianca, che è stata una notevole spinta per il partito di estrema destra. Molti leader europei iniziano a temere che l’appoggio dell’amministrazione Trump per i partiti di estrema destra in Europa possa aiutarli a ottenere maggiore legittimità e a portarli al potere. L’AfD è già primo secondo i sondaggi in cinque elezioni statali nel 2026. Bystron afferma che «la nuova strategia di sicurezza ripete quello che noi diciamo da dieci anni come AfD. Quando lo dicevi pubblicamente perdevi il lavoro e venivi cancellato e definito estremista. Adesso viene dalla superpotenza mondiale statunitense in un documento ufficiale: noi avevamo ragione e gli altri avevano torto».
L’europarlamentare menziona anche «la parte segreta», del documento che «cita i cinque grandi poteri» (Usa, Russia, Cina, Giappone, India): «Non solo lo scrivono, lo stanno già implementando. Per porre fine alla guerra in Ucraina, chi parla? Le superpotenze: Usa e Russia e forse la Cina, sono loro che decidono e non attori a caso come l’Ue o l’Ucraina».
Quando gli chiediamo cosa ne pensi della presunta parte segreta del documento che sembra puntare sull’Italia, insieme all’Ungheria, alla Polonia e all’Austria per spingere ad una direzione diversa l’Europa, Bystron ride e dice: «Ma il modo più facile sarebbe portare al potere l’AfD in Germania e fermare tutti i pagamenti della Germania all’Unione europea. Una volta che lo fai, l’Ue è finita in una settimana, perché tutti se ne andranno».
«L’alleanza tra patrioti americani e tedeschi è l’incubo delle élite liberali e la speranza del mondo libero» ha detto Frohnmaier, che è il portavoce di politica estera del gruppo dell’AfD nel parlamento federale. Quando gli chiediamo di Giorgia Meloni, la definisce «una ispirazione». «Reclamiamo la nostra cultura, le nostre nazioni e rendiamo l’Occidente ancora una volta integro», ha dichiarato dal palco il politico tedesco.
Prima del gala, Frohnmaier ha incontrato la sottosegretaria di Stato Usa per la diplomazia pubblica, Sarah Rogers, che la scorsa settimana ha pubblicato un video che criticava presunti incidenti di censura in Europa. L’AfD è stata classificata dall’agenzia di intelligence tedesca come organizzazione estremista di destra, ma Frohnmaier insisteva con i giornalisti tedeschi che è solo perché è il governo a controllare l’intelligence e che quando l’AfD vincerà le elezioni le cose cambieranno.
Gli ospiti europei si sono trovati comunque nel mezzo di divisioni su Israele nel movimento Make America Great Again. Voci critiche di Israele sono emerse sia nella sinistra (vedi il futuro sindaco di New York Zohran Mamdani) che nella destra. A fine ottobre il popolare presentatore Tucker Carlson ha invitato nel suo programma il nazionalista bianco Nick Fuentes, aprendo un dibattito infuocato all’interno del movimento conservatore tra chi crede che si debba dar voce anche alle loro idee e chi crede di no.
Due mesi fa c’è stato anche uno scandalo nel club dei Giovani repubblicani dello Stato di New York per una chat in cui erano stati condivisi messaggi razzisti e antisemiti. Quel club è da tempo rivale del club dei Giovani repubblicani della città di New York — quello che ha organizzato il gala di sabato. Alcuni hanno accusato proprio il club cittadino di essere all’origine delle rivelazioni dei messaggi razzisti del club statale.
Il club dei Giovani Repubblicani di New York ha rifiutato sabato di far entrare al suo gala il nazionalista bianco Nick Fuentes, avvistato all’uscita. Fuentes ha dichiarato sui social di essere stato inizialmente invitato ma poi respinto perché «ci sarebbe stata una rivolta interna» se fosse stato ammesso, perché è «critico di Israele». Un giornalista del sito Politico ha notato invece la presenza in sala di Jared Taylor, definito dai media americani «nazionalista bianco», che però nelle interviste rifiuta quell’etichetta e si definisce «realista della razza» o «difensore dei bianchi». C’era anche Vish Burra, ex segretario esecutivo del club che ha perso un mese fa il lavoro di produttore per il programma tv di un altro presentatore della destra Maga, l’ex deputato repubblicano Matt Gaetz. Burra aveva pubblicato su X un cartone antisemita in cui rappresentava gli ebrei come scarafaggi, per poi scusarsi: «Facciamo errori, la vita va avanti, così anche la mia, non vado da nessuna parte».
Un piccolo gruppo di una ventina di politici locali del partito democratico ha protestato davanti all’entrata del gala sabato sera, ma solo per breve tempo: aveva iniziato a nevicare e faceva un freddo micidiale. Ma un manifestante si è intrufolato all’evento con al braccio una fascia con la svastica, gridando «Credo che siamo tutti nazisti!». Il deputato del Tennessee Andy Ogles, che era tra gli speaker della serata, ha accusato l’intruso di essere «un comunista sostenitore di Mamdani» che cerca di creare «ostilità anti-Maga» (il manifestante ha più tardi affermato di essere ebreo e orgoglioso di esserlo). L’intruso è stato buttato fuori, ma è rimasto sul marciapiedi davanti a Cipriani a protestare. In un video si vede un giovane con il frac, Hayden McDougall, autore di un blog antifemminista, che accetta la fascia con la svastica che gli porge il manifestante e dice che gli «piacerebbe» essere nazista, ma aggiunge che Trump non è razzista e che i confini sono necessari. A quel punto esce fuori dal gala un Giovane Repubblicano del club, Kevin Smith, che schiaffeggia McDougall, lo insulta e lo costringe alla fuga. Poi, a giudicare dal profilo su X di McDougall hanno fatto la pace: «È stato un fraintendimento» (McDougall ha detto che stava solo «trollando» il manifestante).
Assenti dall’evento cinque politici repubblicani, incluso un membro del Congresso, dei quali era stata inizialmente annunciata la partecipazione. Tra loro un membro del consiglio comunale di New York, Inna Vernikov, che nel gala del 2023 fu fatta salire su palcoscenico da Trump indossando una gonna con la bandiera di Israele. Il giorno dopo il gala Vernikov, in seguito alla strage in Australia durante le celebrazioni per Hannukah, ha lanciato sui social un messaggio ai repubblicani: «Per anni la retorica antisemita ha dominato la Sinistra e ha infiltrato il partito democratico. Sfortunatamente oggi lo stesso veleno ha penetrato parti del movimento conservatore e l’ala di estrema destra del partito repubblicano. Lunatici come Nick Fuentes, Candace Owens e Tucker Carlson, che sputano retorica intollerante, razzista e antisemita dovrebbero essere condannati e scomunicati dal partito repubblicano e non essere mai più accolti. Mi dissocio da ogni evento, individuo o organizzazione democratica o repubblicana che dà il benvenuto a questi intolleranti tra di noi, che li difende o amplifica le loro voci». Anche il club aveva un suo messaggio il giorno dopo la strage: «L’orrendo attacco in Australia l’altra notte è una ulteriore prova che la Ri-migrazione è l’unica via per andare avanti nei Paesi occidentali. America, Germania, Australia e il resto dell’Europa devono applicare le Ri-migrazioni oppure altri attentati come questo saranno inevitabili».
Presente al gala, oltre a Ogles, un altro deputato repubblicano, Michael Collins della Georgia, e gli influencer Benny Johnson e Jack Posobiec, che hanno fatto discorsi profondamente critici di Mamdani. Il capo della comunicazione del club, Lucian Wintrich, ha cercato ripetutamente di lasciare che noi giornalisti ci potessimo avvinare ai tavoli degli ospiti com’era stato l’anno scorso, ma siamo stati reclusi dalla sicurezza all’interno di una zona separata, mentre invece un paio di manifestanti riuscivano a infiltrarsi da fuori.
Alla fine dell’evento, finalmente liberi di muoverci tra i tavoli, abbiamo incontrato l’imprenditore italiano Mirko Ruto. Prima di uscire gli ospiti potevano prendere come ricordo dell’evento uno dei suoi cofanetti con il logo del club dei Giovani Repubblicani di New York e quello della sua azienda, Tfs Food Process, con la scritta «Made in Italy», «Gala, 13 dicembre 2025», «a Gift of Italian excellence» (un dono di eccellenza italiana). Contenevano crema di arachidi senza glutine e altre creme al pistacchio e alle noci di macadamia. Ruto ci ha detto che per la Lega c’erano Isabella Tovaglieri, Davide Quadri e Luca Toccalini, che però non siamo riusciti a incontrare.
16 dicembre 2025 ( modifica il 16 dicembre 2025 | 09:26)
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