CONEGLIANO (TREVISO) – «Adesso torniamo in palestra a preparare i prossimi obiettivi. E non ci torniamo tristi, ma arrabbiate». Le parole di capitan Asha Wolosz sono la cosa che più si avvicina a un ruggito. Quella della Pantera ferita ma non certo finita. Ecco: dopo la finale mondiale persa a San Paolo contro Scandicci, la capitana riassume perfettamente lo spirito della Prosecco Doc A. Carraro Imoco.
APPROFONDIMENTI
Perdere non piace a nessuno, specialmente a chi da anni domina la pallavolo italiana, europea e mondiale. E, banale dirlo, quando succede bisogna girare pagina in fretta. Ma senza farsi prendere dal panico. La Prosecco Doc ha sicuramente perso la finale della Coppa del Mondo per club, il primo vero obiettivo stagionale. Ma, intanto, in finale c’è arrivata. E chiunque abbia intenzione di mettere in discussione la sua supremazia deve fare esattamente quello che ha fatto mirabilmente Scandicci domenica: la partita perfetta, quella dove Antropova gioca meglio di Haak, dove Ognjenovic a 41 anni sfodera una prestazione stellare e ribadisce a tutti perché viene giudicata una delle palleggiatrici migliori di sempre. Detto questo restano alcune somme da tirare. La Prosecco Doc in questa stagione ha perso due finali su due: a ottobre quella di Supercoppa contro Milano (2-3) e adesso il Mondiale. I perfidi ci aggiungono anche la Courmayeur Cup di settembre, ceduta a Novara: ma si trattava di un torneo di inizio stagione, amichevole, magari un po’ più di spessore viste le squadre in campo ma non certo una coppa da mettere in prima fila in bacheca. In ogni caso è un ruolino di marcia che non piace per niente in casa Prosecco Doc, che stona un po’ con la storia degli ultimi anni, anche se i presidenti Pietro Maschio e Piero Garbellotto hanno sempre detto che l’obiettivo è arrivare in finale, solo quello. E Conegliano ci arriva. Poi il bello è vincere, soprattutto quando il palcoscenico è quello più importante. Ma non può capitare ogni volta. «Non cerchiamo di far passare per normale una cosa eccezionale come quella fatta lo scorso anno quando abbiamo vinto tutto», ammoniva dopo la prima partita di campionato vinta per 3-2 a Busto Arsizio (recuperando due set) il presidente Maschio. Un Garbellotto come sempre posato e razionale, domenica ha guardato il buono di una settimana in Brasile: «È un secondo posto importante in una manifestazione vista in tutto il mondo. Un grande spot per la pallavolo italiana».
I nodi
Dal punto di vista tecnico il Mondiale lascia però qualche scoria da eliminare al più presto. La prima: l’infortunio di Sarah Fahr. Non aver mai potuto utilizzare la migliore centrale del mondo ha sicuramente avuto un peso. Nessuno in casa Conegliano, allergici a ogni tipo di alibi, ne ha parlato. Ma il muro di Fahr sarebbe servito eccome per limitare Antropova e Skinner. Un dato: la Prosecco Doc ha piazzato dolo 4 muri punto in 4 set, Scandicci 10. È poi da capire cosa sia successo in quel primo set indicato da tutti, da Garbellotto in giù, come il momento dove la partita è girata. Perché una squadra che non molla mai niente come la Prosecco Doc si è fatta annullare quattro set-ball sul 24-20 e poi superare sul filo di lana. Le risposte vanno trovate in fretta: sabato 20 le pantere saranno già a Cuneo, il 23 in casa con San Giovanni Marignano, il 27 a Miliano e il 30 il quarto di Coppa Italia contro Bergamo. E servono Pantere arrabbiate.