Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato martedì 29 luglio.

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C’è un momento della vita in cui tutto deve ancora accadere. Non è attesa, è possibilità. Valerio Berruti lo ha reso linguaggio visivo, e lo ha portato prima a Milano, poi a Milano Marittima, passando sempre da Alba, sua città natale e luogo sorgivo della sua arte, esemplificata nella scultura Alba in Piazza Ferrero.

È l’infanzia – sospesa, luminosa, essenziale – a muovere le due tappe che in questo scorcio d’estate raccontano la sua visione: dal Palazzo Reale di Milano, dove la mostra More than kids è visitabile fino al 2 novembre, alla banchina nord del porto canale di Cervia, dove l’8 agosto si accenderà la monumentale sirena in bronzo Non basta il canto delle sirene. Due opere diverse, ma una sola origine: le Langhe, che non vengono mai rappresentate direttamente, ma sono sottese a ogni immagine, con la loro luce e la loro dolcezza silenziosa.

A Milano, la mostra curata da Nicolas Ballario e promossa da Arthemisia raccoglie oltre vent’anni di ricerca tra affreschi, video, sculture, installazioni. Il visitatore si muove tra bambini dai tratti stilizzati che non appartengono a nessuno, e proprio per questo possono essere tutti. È un viaggio nell’empatia. “L’infanzia è il nostro comune denominatore”, scrive Ballario, e Berruti lo dimostra lasciando spazio più al silenzio che alla spiegazione. Le sue figure sono ponti, non ritratti. Esseri piccoli che, senza parlare, dicono tutto.

Quel linguaggio si sposta, senza spezzarsi, verso il mare. A Milano Marittima, dove l’8 agosto si inaugura Non basta il canto delle sirene, alta sei metri, visibile a 360 gradi e immersa nell’acqua, la scultura – illuminata la sera grazie al progetto di Hera Luce – chiude idealmente il Mare d’Arte Festival, che ha trasformato la località balneare in una galleria a cielo aperto. Dopo Razza Umana di Oliviero Toscani, arriva ora il bronzo lucente di Berruti, una sirena-bambina che non canta per ammaliare, ma per custodire.

“Ho sempre pensato alle mie opere come a una metafora che va oltre l’immaginario fanciullesco” – spiega l’artista albese – “Vorrei che passasse il messaggio che i miei bambini non siano in realtà tali, ma il tramite più immediato per far passare un messaggio: l’assoluta uguaglianza tra gli esseri umani, la necessità di aver cura del mondo, la consapevolezza del fatto che tutto è fugace e delicato, proprio come l’infanzia”.

Lontano da Alba solo in apparenza, Berruti porta ovunque la luce della sua terra. Le case del centro storico, il fiume Tanaro, la quiete delle colline sono nelle linee semplici delle sue figure, nella sospensione che evocano. L’infanzia, da lui rappresentata, non è solo età della vita, ma forma del mondo. E per questo resta riconoscibile anche su una parete di palazzo o su una banchina di porto.

Per chi volesse visitare la mostra milanese, More than kids è aperta fino al 2 novembre 2025 a Palazzo Reale. È chiusa il lunedì; da martedì a domenica, l’apertura è dalle 10.00 alle 19.30, con estensione fino alle 22.30 ogni giovedì. La biglietteria chiude un’ora prima. Tutti i dettagli su: www.palazzorealemilano.it.