Un autista di un bus Atac (linea 724) è stato accoltellato. L’aggressione è avvenuta alle 18 di lunedì 15 dicembre in via di Grotte Celoni. Per l’autista di 42 anni, ferito a una mano, sono state necessarie le cure mediche. Secondo quanto ricostruito un soggetto, per motivi che sono in corso di accertamento, si è avvicinato con un arma da taglio e ha ferito il 42enne a una mano, per poi dileguarsi. Sul posto è intervenuta la polizia locale del gruppo VI Torri, presente in zona per i servizi di viabilità stradale. I caschi bianchi hanno poi allertato il personale del 118, che hanno accompagnato il conducente del mezzo pubblico al policlinico Casilino.
“Ennesima aggressione a un autista Atac”
Sulla vicenda è intervenuto anche il gruppo capitolino di Fratelli d’Italia. In una nota – a firma del capogruppo Giovanni Quarzo e dei consiglieri Federico Rocca e Stefano Erbaggi è stato sottolineato: “L’ennesima aggressione ai danni di un lavoratore Atac, avvenuta ieri sera al capolinea di Grotte Celoni, dove un conducente è stato colpito con un’arma da taglio, rappresenta un fatto gravissimo che non può più essere liquidato come episodio isolato. Esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza al lavoratore ferito e condanniamo con fermezza un atto vile e inaccettabile che ripropone con forza il tema della sicurezza del personale del trasporto pubblico locale”.
“I lavoratori vivono una vera emergenza”
Dopodiché hanno aggiunto: “Da tempo come Fratelli d’Italia denunciamo la totale inadeguatezza delle misure messe in campo dall’amministrazione capitolina e dagli organismi competenti per garantire condizioni di lavoro sicure agli operatori Atac. Gli impegni annunciati sulla sicurezza restano, ancora una volta, solo dichiarazioni prive di riscontro concreto. Non è tollerabile – hanno spiegato – che chi svolge un servizio pubblico essenziale sia quotidianamente esposto a rischi così elevati, in un clima di sostanziale abbandono istituzionale. Quella che vivono i lavoratori del Tpl è ormai una vera emergenza, che richiede interventi immediati, strutturali e non più rinviabili. Continueremo a incalzare il Campidoglio – hanno proseguito – affinché vengano adottate misure efficaci di prevenzione, controllo e tutela del personale, perché garantire la sicurezza dei lavoratori significa garantire anche la sicurezza dei cittadini”.

“Subito un aumento dei presidi delle forze dell’ordine”
Michele Frullo (Usb) a sua volta ha rimarcato: “Da tempo denunciamo la scarsa sicurezza che gli operatori front-line affrontano tutti i giorni. Abbiamo chiesto un intervento urgente da parte della prefettura, perché si aumentino i presidi delle forze dell’ordine sulla città, a tutela dei lavoratori e dei cittadini”.
Le aggressioni ai conducenti Atac
Un’altra aggressione, quindi, a un autista Atac. A novembre, un 53enne – conducente di un autobus della linea 341 – è stato picchiato con calci e pugni al capolinea di Fidene, in via del Sassio Feltrio. Un’aggressione che gli provocò la frattura del setto nasale.
A fine ottobre, invece, venne preso a cazzotti e rapinato mentre stava andando al lavoro un autista in servizio sulla linea sostitutiva del tram 14. Un attacco che si è verificato alle 5 di mattina nelle vicinanze del capolinea di viale Palmiro Togliatti, al Quarticciolo. Ad aggredirlo secondo quanto appreso due uomini – presumibilmente nordafricani – che lo hanno colpito al volto con una serie di pugni. A seguire, gli hanno rubato il marsupio che conteneva borsello e portafogli.
Dello scorso mese, inoltre, la lettera dell’autista di un bus Atac, Andrea Lucidi, che venne letta nel corso del consiglio del municipio XI, che ha raccontato la situazione registrata vicina al campo rom. “Ogni mattina, quando salgo sul mio autobus alla rimessa di Via Candoni, non so mai se tornerò a casa sano e salvo”. E ancora: “Non è una frase fatta, né un’esagerazione – si legge – è la realtà quotidiana che io e i miei colleghi viviamo da troppo tempo, tra sassaiole, aggressioni verbali e fisiche, atti di vandalismo e un silenzio assordante da parte delle istituzioni”. Non solo: “Negli ultimi mesi, la situazione è precipitata. I nostri mezzi vengono presi di mira con una frequenza allarmante: vetri infranti da pietre lanciate da sconosciuti, carrozzerie danneggiate, e in alcuni casi, passeggeri terrorizzati”.