Fontana di Trevi a pagamento per i turisti che, presumibilmente a partire dal 7 gennaio, dovranno pagare 2 euro per ammirare l’opera progettata da Nicola Salvi nel centro di Roma. La svolta, annunciata già da tempo e che dovrebbe concretizzarsi con l’inizio del nuovo anno, è stata riportata dal Corriere della Sera anche se dal Campidoglio è arrivata una frenata.

Fontana di Trevi a pagamento per i turisti

Al momento, da quanto apprende RomaToday, la data ufficiale che sancirà l’avvio del pagamento del ticket per vedere la storia fontana verrà stabilita nel corso di una riunione che si terrà tra giovedì a venerdì. Prevista, poi, una conferenza stampa, prima di Natale, per ufficializzare definitivamente la novità. Fonti del Campidoglio, dopo la pubblicazione della notizia, hanno precisato “che si tratta solo di una ipotesi di lavoro su cui l’amministrazione capitolina, come è noto, sta ragionando da tempo. Tuttavia, a oggi, non sono state decise date, nè sono state prese decisioni in merito”. Per i romani, in ogni caso, cambierà poco o nulla. L’obolo sarà a carico solo dei turisti e, secondo le stime del Campidoglio, questa misura dovrebbe fruttare circa 20 milioni di euro all’anno.

Incassi e overturism

L’obiettivo è duplice. Da una parte, ovviamente, c’è quello di raccogliere fondi che potranno essere poi reinvestiti nella cura dei beni artistici e di Roma. Dall’altro, c’è la volontà di preservare la Fontana di Trevi e fare in modo che i visitatori ne possano godere senza dover fare “a spallate” con altre centinaia di persone. Del resto, solo nei primi sei mesi del 2025, ha registrato oltre 5 milioni e 300mila visitatori, più di quanti ne ha totalizzati il Pantheon nell’intero 2024 (4.086.947 ingressi).

Già da un anno circa, inoltre, deflusso dei visitatori è contingentato, con un tetto massimo di 400 persone che possono sostare nell’area. Da gennaio le visite saranno organizzate in due corsie, una per i romani e l’altra per i turisti, e chi dovrà pagare potrà utilizzare anche la carta di credito. Il progetto, fortemente voluto dall’assessore al Turismo, Alessandro Onorato, si sta realizzando in collaborazione con Zetema.

Codacons contrario

Contrario alla misura il Codacons, sfavorevole al ticket e che vorrebbe solo accessi contingentati. “Siamo da sempre contrari alla monetizzazione di monumenti, piazze, fontane e siti di interesse storico e culturale – si legge in una nota – e crediamo che istituire biglietti di ingresso a pagamento sia un danno per i turisti, i quali devono poter godere gratuitamente delle bellezze di Roma, anche perché spesso i soldi raccolti attraverso i balzelli imposti ai turisti che arrivano in Italia, come nel caso della tassa di soggiorno, non vengono utilizzati per migliorare i servizi all’utenza ma solo per coprire i buchi di bilancio – spiega il Codacons – Al tempo stesso occorre limitare affollamenti e turismo di massa, che creano degrado e deturpano il patrimonio della capitale, e in tale direzione sosteniamo gli ingressi contingentati alla Fontana di Trevi, soluzione che permette agli stessi visitatori di godere meglio dell’area senza calche e assembramenti di persone”.