Tadej Pogačar è sempre alla ricerca di nuove sfide. E anche quest’anno non fa eccezione, con l’inserimento in calendario di alcune corse a cui non ha mai partecipato, oltre che ovviamente tentare l’assalto a quella Milano – Sanremo che ancora lo respinge e a una Parigi – Roubaix che ha subito mostrato di poter domare. Per il momento non c’è invece la sfida che in molti si aspettano da lui dopo il dominio nel 2024 a Giro d’Italia e Tour de France, ovvero tentare nello stesso anno l’assalto anche alla Vuelta a España (cosa che quell’anno sembrava ad un certo punto molto vicino a fare).
Sarebbe ovviamente qualcosa di clamoroso e inimmaginabile fino a poco tempo fa, tanto che quando, l’anno precedente, la Visma | Lease a Bike riuscì nell’impresa di diventare la prima squadra di sempre a vincere le tre corse nello stesso anno (peraltro monopolizzando il podio finale della corsa spagnola) sembrava qualcosa di assolutamente unico. Ma ora lo sloveno sta riscrivendo le regole di ciò che è possibile anche solo pensare e lui stesso non nasconde che ci pensa.
Il fenomeno di Komenda non esclude dunque di poter riuscire in questa clamorosa impresa, ammettendo di averla considerata. “Penso che dovrebbe essere possibile, sì“, ha infatti ammesso ai media durante l’incontro dedicato alla stampa nel ritiro del team, come riporta WielerFlits. Non si tratta ancora di una vera e propria dichiarazione di intenti, o quantomeno non nell’immediato, ma di una apertura che potrebbe rappresentare l’ennessimo attacco alla storia di un corridore che non si fa più peccato a comparare con Eddy Merckx, per stessa ammissione del cannibale belga.
“Non so se lo farei – ammette infatti il campione del mondo, che in questo 2026 punta a diventare il secondo della storia a vincere tre mondiali consecutivi, con in mente il potenziale poker quasi casalingo sulle strade di Abu Dhabi, dove stanno costruendo una montagna apposta per lui – Dovrei prima sedermi con i dirigenti del team e anche tutti gli altri corridori dovrebbero essere d’accordo. Non credo sia giusto che io vinca tutti i Grandi Giri. Ci sono tanti altri ragazzi nella nostra squadra che potrebbero vincere un Grande Giro. Potrebbe esserci un conflitto di interessi”.
Lo sloveno sottolinea peraltro di “non essere ossessionato da questo tipo di sfide“, quanto piuttosto di essere un corridore “affamato di tutto”, ovvero anche desideroso di vincere anche altri tipi di sfide, senza necessariamente incentrare la sua intera stagione e carriera unicamente sui grandi giri, come ha chiaramente dimostrato in questi anni, tanto da aver riscritto anche la storia delle Monumento, dove ormai è terzo di tutti i tempi per numero di vittorie e ci si aspetta possa presto diventare il secondo.
Il progetto dei tre GT in una stagione dunque al momento “non è un ardente desiderio” che lo muove, più di quanto non facciano invece quelle sfide che ha già aperto in questi anni tra Classicissima, Inferno del Nord e Mondiali, senza dimenticare ovviamente quel Tour de France che è sempre faro della sua stagione (volente o nolente). Ma completate queste, non è da escludere che nei prossimi anni non possa arrivare anche questa sfida quasi inaudita.
