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Redazione Online

La ministra dell’Università e della Ricerca ha escluso il ritorno ai test di ingresso ma si è detta disponibile a modifiche, e ha proposto l’istituzione di un tavolo di confronto sulla riforma

Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca, ha proposto al Cnsu, il Consiglio nazionale degli studenti universitari, l’istituzione di un tavolo di confronto permanente sulla riforma per l’accesso a Medicina. 

La ministra, dopo i modesti risultati degli studenti nei primi due appelli del «semestre filtro», ha manifestato piena disponibilità a intervenire sul funzionamento del nuovo sistema già dal prossimo anno, valutando una riduzione dei programmi d’esame, l’estensione della durata delle lezioni e un ampliamento dei tempi tra la fine dei corsi e gli appelli, così da garantire maggiore spazio alla didattica, ma ha escluso il ritorno ai test d’ingresso e altri passi indietro. È quanto si apprende mentre è ancora in corso la riunione con i rappresentanti degli studenti.



















































La ministra Bernini, in mattinata, rispondendo al question time nella VII Commissione alla Camera dei deputati, aveva affermato che la riforma «non è stata un fallimento» e che «tutto è perfettibile»: «Non voglio sostenere sia la migliore riforma del mondo ma i principi alla sua base sono inclusività, conservazione, democrazia, dare più opportunità ai giovani e al sistema per avere più medici. I risultati si verificheranno a semestre terminato». 

Intanto l’Unione degli universitari (UdU) attacca la ministra: «Non è un caso che questa ammissione arrivi proprio oggi, mentre si svolge la prima seduta della nuova consiliatura del Cnsu. Le dichiarazioni della ministra Bernini confermano ciò che denunciamo da mesi: il semestre filtro non funziona e non ha alcun senso. Si tratta di una correzione tardiva che certifica il fallimento di un impianto improvvisato»

16 dicembre 2025 ( modifica il 16 dicembre 2025 | 19:09)