Condividi
C’era una volta “Pressing”. C’era, perché quello che è andato in onda l’altra sera – e che rischia di riapparire in video pure nelle prossime settimane – è una specie di spin off, di durata dimezzata rispetto all’originale, con orario di partenza da far rabbrividire persino Gigi Marzullo.
Domenica il programma condotto da Alberto Brandi e Monica Bertini ha preso il via addirittura all’una e dieci, con le chiacchiere che si sono protratte per ‘appena’ 51 minuti. Guai infatti scavallare le 2, momento in cui l’Auditel termina il suo conteggio giornaliero.
Ma se la chiusura è ben fissata, lo stesso non si può dire per l’orario d’inizio, totalmente condizionato da chi occupa il prime time. In tal senso, per mesi Canale 5 ha proposto “La notte nel cuore”, ennesima produzione turca che cedeva il testimone a ridosso della mezzanotte. In questa maniera, “Pressing” aveva ampio raggio d’azione, con gli appuntamenti capaci di allargarsi oltre i 100 minuti netti. Così era stato il 30 novembre, con avvio alle 23.44, e la settimana precedente, con lancio alle 23.52. Una tendenza replicabile all’infinito se si va a ritroso e che, al contrario, muta se si prendono in considerazione gli scenari del 7 e 14 dicembre.
Alla vigilia dell’Immacolata, complice la prima alla Scala, Canale 5 aveva limitato la durata della “Ruota della Fortuna” lasciando la linea al ritorno di “Chi vuol essere milionario” alle 21.40, in modo da permettere al gioco di chiudere a mezzanotte e quaranta. Tuttavia, sette giorni dopo “La Ruota” è tornata ad allargarsi fino alle 22, spingendo a sua volta “Il Milionario” ben oltre l’una. Una reazione a catena che ha ‘stritolato’ “Pressing”, con il commento alla giornata di campionato ridotto all’osso.
Vero, grazie all’ora tarda lo share sorride alla trasmissione (l’ultima uscita ha sfiorato il 19% di share), a risentirne però è la resa effettiva del programma, che si mostra sempre più scollegato dalla strettissima attualità (per forza di cose mancano i collegamenti dai campi dei posticipi) e nemmeno sfiora la sovrapposizione con la “Domenica Sportiva”.
L’unica offerta di seconda serata, eppure viene “maltrattato”
“Pressing”, che ad oggi è l’unica offerta effettiva di seconda serata proposta dall’azienda di Cologno Monzese, risulta sempre più in balia degli umori della prima serata e, soprattutto, dell’access. A questo punto, non si comprende davvero il senso della sua permanenza su Canale 5, rete su cui approdò alla partenza della passata stagione. Una promozione sulla carta, purtroppo solo teorica.
Italia 1 rappresentava – e rappresenterebbe – la dimora migliore, anche per la tipologia di contenuti. Certo è che “Pressing” non merita un trattamento del genere. Un titolo così forte e ‘storico’, rispolverato per la prima volta nel 2018 dopo anni di magazzino e rilanciato a settembre mediante l’innesto di Brandi e l’ampio rinnovo del parterre, non può ridursi ad uno scarto per nottambuli.