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Redazione Milano

L’assessore al Welfare ha riferito in consiglio regionale: «Il 12 dicembre l’Ats ha emesso una notifica di diffida formale, con prescrizioni immediate e esecutive a tutela della sicurezza dei pazienti»

Sul caso dei disservizi all’ospedale San Raffaele di Milano «non vi è stata alcuna sottovalutazione, non c’è stata inerzia» e «non c’è stato nessun ritardo da parte delle istituzioni regionali. Al contrario, abbiamo adottato un’azione tempestiva, coerente e rigorosa, esercitata nel pieno rispetto delle competenze e a tutela dell’interesse pubblico». Lo ha affermato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, durante la sua informativa in Consiglio regionale sul caso del San Raffaele

«Alla data odierna le attività assistenziali interessate risultano riorganizzate secondo le prescrizioni impartite, la sicurezza dei pazienti è sempre stata garantita attraverso misure immediate e verificabili – ha aggiunto – e la Ats ovviamente prosegue il monitoraggio costante dell’attuazione delle prescrizioni e si riserva ogni ulteriore valutazione prevista dalla normativa vigente». 



















































Dopo i disservizi all’ospedale San Raffaele di Milano «l’11 dicembre l’ospedale forniva all’Ats un piano di risoluzione delle criticità a seguito di un verbale ispettivo che disponeva questo genere di iniziative. Conseguentemente, il giorno dopo, il 12 dicembre, l’Ats ha emesso una notifica all’ente gestore (San Raffaele, ndr) di diffida formale ai sensi dell’articolo 27 quinquies della legge regionale 33 del 2009, con prescrizioni immediate e esecutive a tutela della sicurezza dei pazienti», ha spiegato Bertolaso. «Nella stessa giornata – ha aggiunto – avveniva poi un incontro istituzionale fra i vertici della Ats e la nuova governance dell’ospedale nel corso del quale sono stati illustrati e approfonditi i contenuti della diffida, si definivano ulteriori azioni correttive e di rafforzamento organizzativo e l’ente comunque confermava la piena collaborazione e l’impegno al ripristino strutturale dei requisiti richiesti».

Dura la reazione dei dem. «Quanto accaduto – dice la consigliera del Pd Carmela Rozza – è gravissimo, uno di quegli eventi che in un ospedale non dovrebbero mai verificarsi. E la responsabilità è dell’ente gestore, che si comporta da padrone delle ferriere; non rispetta i lavoratori, non dà loro compensi adeguati, non rinnova il contratto, scaduto da anni, il che ovviamente porta alla fuga dei professionisti della sanità verso il pubblico, professionisti a cui si deve l’eccellenza della struttura. Per sostituire il personale in fuga chi gestisce l’ospedale non trova di meglio che affidarsi a una cooperativa, che dubito abbia i requisiti richiesti, che a sua volta impiega professionisti di dubbie competenze, oltretutto in un reparto ad alto rischio. È inaccettabile. Neppure gli infermieri laureati possono operare in autonomia in un reparto ad alta intensità se non affiancati per un periodo da professionisti con esperienza». 

In questo quadro, aggiunge, «la Regione non può deresponsabilizzarsi. Deve rispondere delle strutture private che ha accreditato e per questo ha il dovere di vigilare e dare loro regole stringenti, a partire dall’utilizzo delle sole cooperative con requisiti certificati, e comunque mai nei reparti ad alta intensità». «Quanto accaduto al San Raffaele – aggiunge il collega Carlo Borghetti- non può non mettere in discussione il sistema regionale di accreditamento del privato nel suo complesso. Per questo chiediamo una seduta straordinaria di consiglio per arrivare a una revisione del sistema di accreditamento che garantisca la qualità del servizio e un adeguato trattamento del personale».

Nicola Di Marco, capogruppo M5s Lombardia, aggiunge: «Dall’assessore Bertolaso abbiamo ascoltato un vero e proprio spot a favore dell’ospedale San Raffaele. Non una parola sui contenuti della diffida di Ats, non una parola su possibili sanzioni relative all’accreditamento». «Le parole assolutorie ascoltate oggi in Aula – aggiunge – sono la logica conseguenza della complicità di questo centrodestra, che ha creato le condizioni di sistema affinché la vita dei pazienti all’interno dei reparti del San Raffaele fosse messa a rischio. È per effetto di scelte politiche del centrodestra, se gli infermieri scappano dalla professione e Regione Lombardia promuove politiche per importare professionisti dall’Uzbekistan. È evidente che chi è causa del problema, non sia in grado di trovare una soluzione. Il M5s Lombardia presenterà, già nell’ambito della discussione di questo bilancio, una proposta di revisione per gli accreditamenti del privato nella sanità lombarda. Non possiamo accettare che si debba rischiare la tragedia, per mettere in discussione ciò evidentemente non funziona».


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16 dicembre 2025 ( modifica il 16 dicembre 2025 | 17:52)