Dakota Johnson si fa in tre. La figlia di Melanie Griffith e Don Johnson a 36 anni non si limita a lavorare come attrice, ma ha anche fondato una casa di produzione (la Tea Time Pictures) e sta per debuttare alla regia (con il dramma “A Tree is blu” su una ragazza nello spettro autistico, che vede nel cast anche Jessica Alba e Charli XCX). Si vede che sta vivendo un momento sereno, come racconta nell’incontro al Red Sea International Film Festival di Gedda, in Arabia Saudita.
Qual è la più grande ispirazione della sua carriera?
«I miei genitori: sono cresciuta sui set con loro e mi hanno spronato a essere curiosa del processo che si svolge anche dietro la macchina da presa per esplorare strade nuove. Da ragazzina li consideravo semplicemente “mamma” e “papà” e non li vedevo da un punto di vista artistico, me li volevo solo togliere di torno».
L’ultimo suo film da protagonista, “Material Love” (da poco su Apple Tv), è un triangolo amoroso. Com’è andata?
«Le storie d’amore, a tutti i livelli, mi attirano tantissimo, perché quello che ho imparato di più dalla vita l’ho capito dalle relazioni sentimentali. Questa donna che interpreto è combattuta, come tutti noi, tra quello che vuole e quello di cui ha bisogno».
Secondo lei, quali sono i desideri più comuni di questi tempi?
«Viviamo sotto pressione: i social c’illudono che si possa condurre un’esistenza perfetta, invece bisogna aver coraggio ed essere se stessi».
Tornerebbe a girare con Luca Guadagnino, che l’ha diretta in due film?
«Assolutamente sì, non mi sono mai sentita più vista su un set di quanto lo sia stata con lui. Ci lavorerei per il resto della vita».
Cosa ricorda dell’esperienza in “Suspiria”?
«Una via piena di vento a Varese, in un hotel abbandonato».
Quando ha capito che la recitazione sarebbe stata una strada percorribile?
«Dopo la trilogia di “Cinquanta sfumature”, quando Tilda Swinton in “Suspiria” mi ha incoraggiata dicendo che potevo farcela».
Ricorda il primo film che ha visto?
«Sì, “Il mago di Oz”, ed è stato come fare un vero e proprio viaggio. Mi ha fatto lo stesso effetto magico di “Mary Poppins”».
Rimpianti?
«Finalmente ho capito come scegliere quello che è giusto per me. In passato ho fatto alcune cose perché spronata dal desiderio altrui».
A che punto si sente oggi?
«Sto cercando di capirlo, ma i miei progetti lo rispecchiano.
Mi faccio tante domande, sulla maternità, sulla femminilità, sul senso di crescita continua».
Ultimo aggiornamento: mercoledì 17 dicembre 2025, 05:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA