Fondation Maeght, le Jardin des sculptures. Joan Miró, Personnage, 1970, Bronze. Joan Miró, Personnage, 1972, Résine.Photo Olivier Amsellem – Archives Fondation© Successió Miró / © ADAGP, Paris 2025

Tra le più ricche collezioni d’arte in Europa

Seppure intrisa di visione e poesia, la Fondation Maeght, dal 1964, è una realtà concreta, un punto fermo nel mondo dell’arte. Supportata dalla concretezza dei numeri: ogni anno accoglie oltre 100.000 visitatori e, insieme alle splendide opere del giardino, ospita al suo interno oltre 13.000 opere, inserendosi di diritto tra le più ricche collezioni in Europa per l’arte moderna e contemporanea.

«Gli amici che vi circondano conoscono l’uomo che siete, conoscono anche i servizi che avete reso all’arte che amate con amore appassionato. Siete riuscito a conquistare la fiducia e l’amicizia di alcuni artisti. Avete saputo rispondere a questa fiducia desiderando che la loro opera potesse raggiungere un pubblico molto vasto».

Marc Chagall, lettera ad Aimé Maeght, 28 settembre 1964

Fondation Maeght, le patio Joan Miró, La caresse d’un oiseau, 1967. Georges Braque, Les Poissons, 1963, Mosaïque.Photo Olivier Amsellem – Archives Fondation© Successió Miró / © ADAGP, Paris 2025

Una visione nata dall’amore

Oggi tra le istituzioni più emblematiche in Europa, la sua nascita affonda le sue radici in un dolore profondo. È il 1953 quando Marguerite e Aimé Maeght, noti editori e mercanti d’arte del dopoguerra, perdono il figlio più giovane, Bernard, a soli dodici anni. Schiacciati dal dolore, si ritirano a Saint-Paul de Vence, dove costruiscono il Mas Bernard, una casa immersa nel silenzio. Lì, trovano conforto nella vicinanza dell’amico Georges Braque. Sarà proprio l’artista a proporre loro una via per trasformare la perdita: creare un luogo dove l’arte possa unire, guarire, vivere. Da questa visione, nata dal dolore, prende forma la Fondation Maeght — non un semplice museo, ma uno spazio pensato per accogliere artisti, favorire incontri, aprire nuove strade di accesso all’arte. Un gesto d’amore, sublimato in creazione.