Due casi clinici rari e complessi, legati a patologie della retina poco conosciute ma potenzialmente gravi per la vista, sono stati presentati dall’équipe di Oculistica dell’ospedale Sant’Anna di Asst Lariana nel corso di Floretina, uno dei principali congressi internazionali dedicati alle malattie della retina.
Si tratta di due condizioni che mettono alla prova sia la diagnosi sia la gestione clinica e chirurgica, affrontate grazie a un’elevata specializzazione e all’utilizzo di tecnologie avanzate di imaging e chirurgia vitreoretinica.
PEVAC, una rara anomalia vascolare della retina
Il primo caso riguarda il PEVAC (Perifoveal Exudative Vascular Anomalous Complex), una rara anomalia dei piccoli vasi sanguigni localizzata nella zona centrale della retina. Questa patologia può provocare essudazione, distorsioni visive e riduzione dell’acuità visiva, ma è spesso difficile da riconoscere perché può essere confusa con altre condizioni retiniche più comuni.
Una diagnosi corretta è fondamentale per evitare trattamenti inutili e impostare un percorso terapeutico mirato. Le moderne tecniche di imaging retinico consentono oggi di individuare alterazioni vascolari minime e di distinguere il PEVAC da altre anomalie simili.
Al lavoro hanno contribuito gli oculisti Jennifer Cattaneo, Sofia Ginelli, Cristina Castelletti (ortottista) e Stefano Ranno.
Foveoschisi miopica, una complicanza della miopia elevata
Il secondo caso clinico ha riguardato la foveoschisi miopica, una complicanza legata alla miopia elevata. Nei pazienti con miopia patologica, l’allungamento del bulbo oculare può causare uno stiramento della retina e la separazione dei suoi strati interni, con il rischio di evoluzione verso foro maculare o distacco foveale.
L’individuazione precoce di questa condizione consente di intervenire prima che il danno visivo diventi irreversibile. Il caso presentato ha mostrato come la chirurgia vitreoretinica moderna, in particolare la vitrectomia associata a tamponamenti interni mirati, possa migliorare la struttura retinica e la prognosi visiva.
Al lavoro hanno partecipato gli oculisti Stefano Ranno, Simona Caprani, Jennifer Cattaneo, Sofia Ginelli, Martina Matteucci ed Edoardo Ruggiero (ortottista).
Ricerca e pratica clinica
La condivisione di casi clinici complessi in ambito internazionale rappresenta un passaggio importante per l’aggiornamento continuo e ha ricadute dirette sulla qualità dell’assistenza ai pazienti affetti da patologie retiniche rare o da miopia patologica.