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Daniele Sparisci, inviato a Maranello
Con il Mondiale 2026 cambiano le regole della Formula 1: addio al Drs, arrivano Overtake Mode, Boost Mode e aerodinamica attiva. Monoposto più corte e leggere, primi test (segreti) a Barcellona a fine gennaio
Con la vittoria del Mondiale di Lando Norris ad Abu Dhabi si è chiusa un’era della Formula 1, quella delle vetture a effetto suolo.
La nuova stagione segna l’inizio di un nuovo capitolo, in quella che è una delle svolte più importanti degli ultimi anni. Cambiano i motori, l’aerodinamica, l’interazione fra pilota e macchina; i primi test a porte chiuse a Barcellona, a fine gennaio, saranno un laboratorio per capire il funzionamento delle nuove vetture. Le monoposto saranno più corte e leggere, con l’obiettivo di renderle più agili. Fra le tante novità c’è l’abolizione dell’ala mobile, il Drs che aiutava nei sorpassi in rettilineo.

Anche il lessico cambierà: dovremo imparare a conoscere l’«Overtake Mode», la modalità sorpasso. Che cos’è? Una funzione che consente al pilota, quando si trova entro un secondo dalla vettura che lo precede, di utilizzare una potenza extra per tentare il sorpasso. È l’erede del Drs, ma può essere impiegata durante un intero giro e non soltanto nelle zone prefissate del tracciato, come avveniva con l’ala mobile.
L’altro termine da scoprire è il «Boost Mode»: anche in questo caso si tratta di un comando attivato dal pilota, che distribuisce l’energia accumulata dal sistema Ers (Energy recovery system). Può essere utilizzato sia in fase di attacco che di difesa, garantendo per alcuni secondi la massima potenza del motore e della batteria. Basta premere un pulsante.
Infine, c’è la modalità «Recharge», che serve a ricaricare la batteria con l’energia recuperata in frenata e persino in curva, dove soltanto una parte della potenza viene erogata.
Un altro capitolo importante riguarda l’aerodinamica attiva. Di che cosa si tratta? Di profili dell’ala anteriore e posteriore attivabili manualmente dal pilota in alcuni tratti ad alta velocità. Dovrebbe garantire maggiore aderenza sia in curva che in rettilineo. A parole è tutto semplice; l’esame in pista, tra poche settimane, darà il suo verdetto.
17 dicembre 2025
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