di
Giangiacomo Schiavi
Antonacci ce l’ha fatta e altri, come lui da ragazzo, sognano di scavalcare i loro muri con la passione, la tenacia e i sentimenti
Non ho tradito il Corriere per Facebook ma in rete ho visto un video di Biagio Antonacci che torna nella sua Rozzano e parla del battipanni che mimava una chitarra e del sogno di un ragazzo di periferia. Ecco, ho pensato, ma perché si deve sempre parlare della Milano dei maranza e non dei ragazzi che sognano?
Antonio Rinaldi
Nei sogni non esistono periferie, ma muri da sfondare con la fantasia, per andare in cerca di se stessi e immaginare, un giorno, di diventare quello che volevi diventare. Antonacci ce l’ha fatta e altri, come lui da ragazzo, sognano di scavalcare i loro muri con la passione, la tenacia e i sentimenti. Rozzano nei ricordi e nel video del cantautore è un percorso di vita che fa dimenticare stereotipi e luoghi comuni, invita a far vivere i sogni (e adesso ce n’è uno da realizzare, con la candidatura a capitale della cultura 2028). Non generalizziamo, come suggerisce lei, con maranza e affini. I giovani sono meglio di come spesso si fanno apparire.
Prima c’era la comodità di arrivare in treno a Porta Genova nel cuore dei Navigli e di Milano, scendere e andare in centro anche a piedi oppure prendere dei tram o il metrò. Adesso bisognerà scendere a San Cristoforo, prendere la metropolitana e farsi sottoterra tante fermate per arrivare in centro e pure cambiare linea per arrivare in Porta Genova. Ma perché? Quali sono i vantaggi? Nuovi grattacieli?
Paolo Cernaz
Non sempre ciò che viene fatto per cambiare è il meglio. Ma si dovrebbe cambiare per farci vivere meglio.
Sicuri che servano auto sempre più grandi e ingombranti e due/tre per famiglia a Milano dove il 56 per cento delle famiglie è composto da una sola persona? L’unica soluzione al traffico e alla scarsità di parcheggio è investire sul trasporto pubblico e convincere (o costringere) chi prende l’auto per spostamenti brevi a usare altri mezzi. Parcheggiare gratis in strada non è un diritto; se i residenti dovessero pagare un contributo per occupazione del suolo pubblico, costruire parcheggi diventerebbe economicamente sostenibile.
Marina Buratti
La riduzione delle auto è inevitabile ma non esistono maghi Silvan capaci di toglierle di colpo dalle strade. Le multe senza alternative sono solo accanimento.
gschiavi@rcs.it
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17 dicembre 2025 ( modifica il 17 dicembre 2025 | 11:03)
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