Un neonato palestinese è morto di freddo nella Striscia di Gaza, secondo le autorità locali citate da Al Jazeera, secondo cui Israele continua a limitare l’ingresso di forniture per ripari e altri aiuti umanitari nell’enclave, nonostante le rigide condizioni invernali. Il ministero della Salute palestinese a Gaza ha dichiarato martedì che un neonato di due settimane è morto martedì dopo essere stato curato per una grave ipotermia, causata dal freddo estremo che attanaglia Gaza.\n
La conferenza di Doha sulla forza di sicurezza internazionale per Gaza, promossa dal Comando Centrale Usa (Centcom), non è riuscita a prendere decisioni chiave sul dispiegamento della forza e sul suo mandato. Lo ha dichiarato un funzionario europeo al Times of Israel. La conferenza, spiega il media israeliano, è iniziata con la presentazione da parte di un alto ufficiale statunitense sugli obiettivi americani per la forza nascente e su una proposta di missione, ha spiegato il funzionario, aggiungendo che la discussione era la continuazione di un recente incontro iniziale a Washington. Ai paesi partecipanti alla conferenza è stato poi chiesto di dichiarare se fossero interessati a unirsi alla forza e se sarebbero arrivati a confermare la loro partecipazione, ha detto il funzionario europeo. Il forum ha anche discusso i prossimi passi, tra cui una riunione dei capi di stato maggiore a gennaio. La sede dell’incontro non è ancora nota. Non c’è ancora \”una risposta chiara\” sul mandato della forza e se sarà coinvolta nel disarmo di Hamas, ha spiegato il funzionario europeo.
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Undici palestinesi sono rimasti feriti in un bombardamento israeliano nella zona di Al-Samar, a Gaza City, in quello che secondo l’Idf è stato un incidente. L’attacco, ha sottolineato l’emittente qatariota Al Araby, è avvenuto lontano dalla Linea Gialla che segna il confine con la zona controllata dall’esercito israeliano. L’Idf ha affermato che \”un colpo di mortaio sparato durante le operazioni è finito fuori bersaglio\”. \”Siamo a conoscenza delle segnalazioni di vittime, l’incidente è sotto inchiesta\”.
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Almeno un palestinese è stato ucciso e un altro ferito in attacchi israeliani su Gaza nelle ultime 24 ore. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, sottolineando che il bilancio dall’inizio della guerra è di 70.668 morti e 171.152 feriti, di cui 394 morti e 1.075 feriti dal cessate il fuoco del 10 ottobre.
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Quattro palestinesi sono rimasti feriti a Nablus, nel nord della Cisgiordania, da colpi d’arma da fuoco delle truppe israeliane. Lo ha riferito il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese a Ramallah. I militari israeliani hanno fatto irruzione in un’area della Città Vecchia e sono scoppiati scontri con i residenti. L’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il capo del centro di emergenza della Mezzaluna Rossa Amid Ahmed, ha fatto sapere che tra i giovani colpiti, uno e’ stato ferito al petto e uno al ginocchio, mentre gli altri due sono stati feriti da schegge, uno dei quali alla testa.
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A sei mesi dalla \”guerra dei 12 giorni\” con l’Iran, il capo del Mossad, David Barnea, ha dichiarato che Israele deve \”garantire\” che l’Iran non riprenda il suo programma nucleare. Lo riporta il Times of Israel.\n \”Un paese votato alla distruzione di Israele come l’Iran, che ha \”livelli di uranio arricchito che non hanno altra spiegazione se non quella di realizzare il suo desiderio di un’arma nucleare militare, è un Paese che si scatenerà non appena gli sarà consentito\”, ha dichiarato Barnea durante una cerimonia di premiazione per gli agenti dell’intelligence del Mossad a Gerusalemme, secondo il Toi. \”L’idea di continuare a sviluppare una bomba nucleare batte ancora nei loro cuori. Abbiamo la responsabilità di garantire che il progetto nucleare, gravemente danneggiato, in stretta collaborazione con gli americani (nella guerra dei 12 giorni, ndr), non venga mai attivato\”, ha affermato ancora il capo del Mossad, che nel giugno del 2026 terminerà il suo mandato. \”Sebbene il regime degli ayatollah si sia svegliato, in un solo istante, scoprendo che l’Iran era stato completamente smascherato e infiltrato, l’Iran non ha ancora abbandonato la sua ambizione di distruggere lo Stato di Israele\”, ha affermato Barnea, dicendosi scettico sulla possibilità di accordi diplomatici con Teheran e su qualsiasi accordo sul nucleare con cui l’Iran intenderebbe di nuovo \”ingannare il mondo\”.
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L’Egitto ha espresso una \”ferma condanna\” dell’approvazione da parte del governo israeliano di 19 nuovi insediamenti in Cisgiordania. \”Ciò costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale e delle pertinenti risoluzioni di legittimità internazionale – afferma una nota della presidenza -, in particolare delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che affermano l’illegalità degli insediamenti, in particolare la Risoluzione 2334 del 2016\”. \”La Repubblica Araba d’Egitto – aggiunge la nota – ribadisce il suo totale rifiuto di ogni forma di espansione degli insediamenti, che costituisce un ostacolo importante al raggiungimento della soluzione dei due Stati e all’istituzione di uno Stato palestinese indipendente entro i confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale\”. La comunità internazionale – conclude – deve assumersi le proprie responsabilità legali e morali e adottare misure efficaci per porre fine a queste violazioni e proteggere i diritti legittimi del popolo palestinese, al fine di rilanciare il processo politico e raggiungere una pace giusta, globale e duratura in Medio Oriente\”.
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Nonostante il cessate il fuoco entrato in vigore a Gaza il 10 ottobre, secondo le Nazioni Unite si continuano a registrare elevati livelli di malnutrizione tra i bambini della Striscia di Gaza. L’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, ha chiesto in un post su X che il proprio lavoro di soccorso possa tornare \”alla piena capacità\” per aiutare i bambini \”che affrontano enormi difficoltà\”, tra cui guerra, sfollamento e malnutrizione. Israele ha severamente limitato l’ingresso degli aiuti a Gaza, portando alla conferma della carestia ad agosto da parte della Classificazione integrata della sicurezza alimentare (Ipc) sostenuta dalle Nazioni Unite.
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Le autorità israeliane potrebbero costruire 9.000 nuove unità abitative in un insediamento illegale sul sito dell’aeroporto abbandonato di Qalandiya, a Gerusalemme Est. Lo denuncia il gruppo israeliano Peace Now, secondo cui, il cosiddetto quartiere di Atarot, nella parte nord-orientale di Gerusalemme, sarà discusso e i suoi contorni saranno approvati oggi dal Comitato distrettuale per la pianificazione e l’edilizia. L’iniziativa ricorda il piano E1 per indebolire lo Stato palestinese e sarebbe un altro tentativo di isolare le terre palestinesi le une dalle altre e bloccare qualsiasi possibilità che emerga uno stato palestinese contiguo.
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Il gruppo di pressione ha affermato che il nuovo insediamento dovrebbe essere costruito all’interno di un’area urbana palestinese densamente popolata, che si estende da Ramallah, in Cisgiordania, e da Kafr Aqab nel nord, attraverso il campo profughi di Qalandiya, ar-Ram, Beit Hanina e Bir Nabala. Costituirebbe un’enclave israeliana in un’area in cui centinaia di migliaia di palestinesi vivono nelle immediate vicinanze, con l’obiettivo di bloccare lo sviluppo in un’area chiave e di compromettere ulteriormente la probabilità che venga istituito uno Stato palestinese sovrano. \”Si tratta di un piano distruttivo che, se attuato, impedirebbe qualsiasi possibilità di collegare Gerusalemme Est con l’area palestinese circostante e, di fatto, impedirebbe la creazione di uno Stato palestinese accanto a Israele\”, ha affermato Peace Now.
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\”Il Piano di pace del Presidente Trump ha avuto il grande merito di porre fine al conflitto a Gaza. Un conflitto che aveva provocato un numero di vittime civili e una crisi umanitaria ingiustificabili, che non lasciano indifferente nessuno di noi. Ma si tratta di una tregua fragile e di un percorso complesso e ambizioso, e credo che ogni persona di buona volontà, chiunque abbia sinceramente a cuore il futuro di Israele e della Palestina, e la stabilità in una regione così strategica, sia chiamato a fare la sua parte per consolidare la cessazione delle ostilità, che possa durare nel tempo e aprire la strada alla stabilizzazione a lungo termine della Striscia, fino a realizzare la prospettiva dei due stati\”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula alla Camera nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre.
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\”L’invito a partecipare al summit di Manama\” del Consiglio di cooperazione del Golfo \”come ospiti d’onore è anche un riconoscimento, da parte di quei leader, dell’impegno fondamentale, che l’Italia ha dimostrato negli sforzi per riportare la pace a Gaza. Un riconoscimento che viene anche dagli Stati Uniti, con un apprezzamento specifico per quanto fatto negli anni dai nostri Carabinieri nella formazione delle forze di sicurezza palestinesi, come da Israele, che sa di trovare nell’Italia un partner che, in questi anni difficili, ha sempre tenuto la barra dritta, richiamando le troppo spesso dimenticate responsabilità di Hamas nel conflitto, a partire proprio dall’efferato attacco del 7 ottobre 2023\”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue.\n \”Ma è un ruolo, quello dell’Italia, che è cercato e voluto anche da parte palestinese. Pochi giorni fa – ha continuato -, ho ricevuto qui a Roma il presidente Abu Mazen, per la seconda volta in poco più di un mese. Il presidente palestinese ha chiesto, con convinzione, un impegno italiano forte e ambizioso, nei passaggi necessari a fissare il piano di pace proposto dagli Stati Uniti e sottoscritto da tutti i protagonisti. E io credo che l’Italia non si debba sottrarre a questo impegno, che le viene richiesto da più parti, in un momento tanto decisivo\”.
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Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?
“,”postId”:”9ef18d67-e63a-4426-a96e-b9687f8241bb”,”postLink”:{“title”:”Gaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di Hamas”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/828e8384f5802996ec60a202e356ad45c5737e11/skytg24/it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza/hero_getty_disarmo_hamas_ira.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-17T10:10:48.065Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-17T11:10:48+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”content”:”
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
“,”postId”:”6f8db928-0ab1-43b2-8706-cb6020aae25b”,”postLink”:{“title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-pace-piani”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/109f4c6e66aad5b71647ac9d7eb42ea1d01d862a/skytg24/it/mondo/2024/02/16/israele-palestina-piani-pace/hero_palestina_israele_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-17T07:35:49.003Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-17T08:35:49+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Al Jazeera: \”Un bimbo è morto assiderato a Gaza\””,”content”:”
Un neonato palestinese è morto di freddo nella Striscia di Gaza, secondo le autorità locali citate da Al Jazeera, secondo cui Israele continua a limitare l’ingresso di forniture per ripari e altri aiuti umanitari nell’enclave, nonostante le rigide condizioni invernali.\n l Ministero della Salute palestinese a Gaza ha dichiarato martedì che il neonato di due settimane, Mohammed Khalil Abu al-Khair, è morto martedì dopo essere stato curato per una grave ipotermia, causata dal freddo estremo che attanaglia Gaza.\n Al Jazeera scrive che le protezioni di base a Gaza sono state \”sistematicamente smantellate\” a causa della guerra.
“,”postId”:”80f99751-34b1-4a69-bb13-a7629aa0b573″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-17T07:04:46.573Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-17T08:04:46+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele nega ingresso Cisgiordania a parlamentari Canada “,”content”:”
Israele ha negato l’ingresso in Cisgiordania a\nsei parlamentari canadesi perche’ accusati di essere legati a \”un’entita’\nterroristica\”. I fatti risalgono a martedi’ scorso. La delegazione\ncanadese fa parte di un gruppo di connazionali che partecipano a un\nviaggio organizzato da Canadian-Muslim Vote, un’organizzazione benefica.\nL’ambasciata israeliana in Canada ha dichiarato all’AFP che questa\norganizzazione riceve finanziamenti da Islamic Relief Canada, una\n’costola’ di Islamic Relief Worldwide (IRW), che e’ stata \”inserita\nnell’elenco delle entita’ terroristiche dallo Stato di Israele\”. IRW, dal\ncanto suo, ha da tempo respinto le accuse di Israele negando ogni legame\ncon movimenti terroristici e con Hamas.
“,”postId”:”f86c8a72-e13f-415a-b190-9498e959fd02″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-17T06:23:46.750Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-17T07:23:46+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: attività di routine per demolire infrastrutture di Hamas”,”content”:”
Dopo che i media palestinesi hanno riportato una serie di attacchi aerei israeliani nella parte orientale di Gaza City, l’Idf afferma di star conducendo attività di routine per demolire le infrastrutture di Hamas nella zona. Lo riferisce Times of Israel. L’attività si sta svolgendo sul lato israeliano della linea del cessate il fuoco di Gaza, si legge.
“,”postId”:”06034211-5846-45d4-a74b-dafce6f20174″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-17T06:23:02.197Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-17T07:23:02+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: nessuna decisione al vertice a Doha sulla forza per Gaza”,”content”:”
La conferenza di Doha sulla forza di sicurezza internazionale per Gaza, promossa dal Comando Centrale Usa (Centcom), non è riuscita a prendere decisioni chiave sul dispiegamento della forza e sul suo mandato. Lo ha dichiarato un funzionario europeo al Times of Israel. Il forum ha anche discusso i prossimi passi, tra cui una riunione dei capi di stato maggiore a gennaio. La sede dell’incontro non è ancora nota. Non c’è ancora \”una risposta chiara\” sul mandato della forza e se sarà coinvolta nel disarmo di Hamas, ha spiegato il funzionario europeo.
“,”postId”:”ff314590-ff1f-4255-b62b-89102c1822b8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}}]}” query='{“configurationName”:”LIVEBLOG_CONTAINER_WIDGET”,”liveblogId”:”c3c67371-899e-4280-8f89-752c6baa080d”,”tenant”:”tg24″,”limit”:800}’ config='{“live”:true,”isWebView”:false,”postsPerPageMobile”:10,”postsPerPageDesktop”:10}’>
Un neonato palestinese è morto di freddo nella Striscia di Gaza, secondo le autorità locali citate da Al Jazeera, secondo cui Israele continua a limitare l’ingresso di forniture per ripari e altri aiuti umanitari nell’enclave, nonostante le rigide condizioni invernali. Il ministero della Salute palestinese a Gaza ha dichiarato martedì che un neonato di due settimane è morto martedì dopo essere stato curato per una grave ipotermia, causata dal freddo estremo che attanaglia Gaza.
La conferenza di Doha sulla forza di sicurezza internazionale per Gaza, promossa dal Comando Centrale Usa (Centcom), non è riuscita a prendere decisioni chiave sul dispiegamento della forza e sul suo mandato. Lo ha dichiarato un funzionario europeo al Times of Israel. La conferenza, spiega il media israeliano, è iniziata con la presentazione da parte di un alto ufficiale statunitense sugli obiettivi americani per la forza nascente e su una proposta di missione, ha spiegato il funzionario, aggiungendo che la discussione era la continuazione di un recente incontro iniziale a Washington. Ai paesi partecipanti alla conferenza è stato poi chiesto di dichiarare se fossero interessati a unirsi alla forza e se sarebbero arrivati a confermare la loro partecipazione, ha detto il funzionario europeo. Il forum ha anche discusso i prossimi passi, tra cui una riunione dei capi di stato maggiore a gennaio. La sede dell’incontro non è ancora nota. Non c’è ancora “una risposta chiara” sul mandato della forza e se sarà coinvolta nel disarmo di Hamas, ha spiegato il funzionario europeo.
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Undici palestinesi feriti a Gaza, l’ Idf: “Colpo fuori bersaglio”
Undici palestinesi sono rimasti feriti in un bombardamento israeliano nella zona di Al-Samar, a Gaza City, in quello che secondo l’Idf è stato un incidente. L’attacco, ha sottolineato l’emittente qatariota Al Araby, è avvenuto lontano dalla Linea Gialla che segna il confine con la zona controllata dall’esercito israeliano. L’Idf ha affermato che “un colpo di mortaio sparato durante le operazioni è finito fuori bersaglio”. “Siamo a conoscenza delle segnalazioni di vittime, l’incidente è sotto inchiesta”.

©Ansa
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Hamas, a Gaza quasi 400 morti da cessate il fuoco
Almeno un palestinese è stato ucciso e un altro ferito in attacchi israeliani su Gaza nelle ultime 24 ore. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, sottolineando che il bilancio dall’inizio della guerra è di 70.668 morti e 171.152 feriti, di cui 394 morti e 1.075 feriti dal cessate il fuoco del 10 ottobre.
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Anp, 4 palestinesi feriti a Nablus dal fuoco dell’Idf
Quattro palestinesi sono rimasti feriti a Nablus, nel nord della Cisgiordania, da colpi d’arma da fuoco delle truppe israeliane. Lo ha riferito il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese a Ramallah. I militari israeliani hanno fatto irruzione in un’area della Città Vecchia e sono scoppiati scontri con i residenti. L’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il capo del centro di emergenza della Mezzaluna Rossa Amid Ahmed, ha fatto sapere che tra i giovani colpiti, uno e’ stato ferito al petto e uno al ginocchio, mentre gli altri due sono stati feriti da schegge, uno dei quali alla testa.
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Capo Mossad: “Israele deve garantire che l’Iran non ottenga l’atomica”
A sei mesi dalla “guerra dei 12 giorni” con l’Iran, il capo del Mossad, David Barnea, ha dichiarato che Israele deve “garantire” che l’Iran non riprenda il suo programma nucleare. Lo riporta il Times of Israel.
“Un paese votato alla distruzione di Israele come l’Iran, che ha “livelli di uranio arricchito che non hanno altra spiegazione se non quella di realizzare il suo desiderio di un’arma nucleare militare, è un Paese che si scatenerà non appena gli sarà consentito”, ha dichiarato Barnea durante una cerimonia di premiazione per gli agenti dell’intelligence del Mossad a Gerusalemme, secondo il Toi. “L’idea di continuare a sviluppare una bomba nucleare batte ancora nei loro cuori. Abbiamo la responsabilità di garantire che il progetto nucleare, gravemente danneggiato, in stretta collaborazione con gli americani (nella guerra dei 12 giorni, ndr), non venga mai attivato”, ha affermato ancora il capo del Mossad, che nel giugno del 2026 terminerà il suo mandato. “Sebbene il regime degli ayatollah si sia svegliato, in un solo istante, scoprendo che l’Iran era stato completamente smascherato e infiltrato, l’Iran non ha ancora abbandonato la sua ambizione di distruggere lo Stato di Israele”, ha affermato Barnea, dicendosi scettico sulla possibilità di accordi diplomatici con Teheran e su qualsiasi accordo sul nucleare con cui l’Iran intenderebbe di nuovo “ingannare il mondo”.
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L’Egitto condanna i nuovi insediamenti israeliani in Cisgiordania
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Unrwa: ‘A Gaza persiste elevato livello di malnutrizione’
Nonostante il cessate il fuoco entrato in vigore a Gaza il 10 ottobre, secondo le Nazioni Unite si continuano a registrare elevati livelli di malnutrizione tra i bambini della Striscia di Gaza. L’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, ha chiesto in un post su X che il proprio lavoro di soccorso possa tornare “alla piena capacità” per aiutare i bambini “che affrontano enormi difficoltà”, tra cui guerra, sfollamento e malnutrizione. Israele ha severamente limitato l’ingresso degli aiuti a Gaza, portando alla conferma della carestia ad agosto da parte della Classificazione integrata della sicurezza alimentare (Ipc) sostenuta dalle Nazioni Unite.
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13:33
Ong: ‘Israele vuole costruire 9.000 case a Gerusalemme Est’
Le autorità israeliane potrebbero costruire 9.000 nuove unità abitative in un insediamento illegale sul sito dell’aeroporto abbandonato di Qalandiya, a Gerusalemme Est. Lo denuncia il gruppo israeliano Peace Now, secondo cui, il cosiddetto quartiere di Atarot, nella parte nord-orientale di Gerusalemme, sarà discusso e i suoi contorni saranno approvati oggi dal Comitato distrettuale per la pianificazione e l’edilizia. L’iniziativa ricorda il piano E1 per indebolire lo Stato palestinese e sarebbe un altro tentativo di isolare le terre palestinesi le une dalle altre e bloccare qualsiasi possibilità che emerga uno stato palestinese contiguo.
Il gruppo di pressione ha affermato che il nuovo insediamento dovrebbe essere costruito all’interno di un’area urbana palestinese densamente popolata, che si estende da Ramallah, in Cisgiordania, e da Kafr Aqab nel nord, attraverso il campo profughi di Qalandiya, ar-Ram, Beit Hanina e Bir Nabala. Costituirebbe un’enclave israeliana in un’area in cui centinaia di migliaia di palestinesi vivono nelle immediate vicinanze, con l’obiettivo di bloccare lo sviluppo in un’area chiave e di compromettere ulteriormente la probabilità che venga istituito uno Stato palestinese sovrano. “Si tratta di un piano distruttivo che, se attuato, impedirebbe qualsiasi possibilità di collegare Gerusalemme Est con l’area palestinese circostante e, di fatto, impedirebbe la creazione di uno Stato palestinese accanto a Israele”, ha affermato Peace Now.
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12:57
Meloni: “Tregua fragile in Medio Oriente, ognuno faccia la sua parte”
“Il Piano di pace del Presidente Trump ha avuto il grande merito di porre fine al conflitto a Gaza. Un conflitto che aveva provocato un numero di vittime civili e una crisi umanitaria ingiustificabili, che non lasciano indifferente nessuno di noi. Ma si tratta di una tregua fragile e di un percorso complesso e ambizioso, e credo che ogni persona di buona volontà, chiunque abbia sinceramente a cuore il futuro di Israele e della Palestina, e la stabilità in una regione così strategica, sia chiamato a fare la sua parte per consolidare la cessazione delle ostilità, che possa durare nel tempo e aprire la strada alla stabilizzazione a lungo termine della Striscia, fino a realizzare la prospettiva dei due stati”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula alla Camera nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre.
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12:40
Meloni: Abu Mazen ci ha chiesto un impegno forte e non ci sottrarremo
“L’invito a partecipare al summit di Manama” del Consiglio di cooperazione del Golfo “come ospiti d’onore è anche un riconoscimento, da parte di quei leader, dell’impegno fondamentale, che l’Italia ha dimostrato negli sforzi per riportare la pace a Gaza. Un riconoscimento che viene anche dagli Stati Uniti, con un apprezzamento specifico per quanto fatto negli anni dai nostri Carabinieri nella formazione delle forze di sicurezza palestinesi, come da Israele, che sa di trovare nell’Italia un partner che, in questi anni difficili, ha sempre tenuto la barra dritta, richiamando le troppo spesso dimenticate responsabilità di Hamas nel conflitto, a partire proprio dall’efferato attacco del 7 ottobre 2023”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue.
“Ma è un ruolo, quello dell’Italia, che è cercato e voluto anche da parte palestinese. Pochi giorni fa – ha continuato -, ho ricevuto qui a Roma il presidente Abu Mazen, per la seconda volta in poco più di un mese. Il presidente palestinese ha chiesto, con convinzione, un impegno italiano forte e ambizioso, nei passaggi necessari a fissare il piano di pace proposto dagli Stati Uniti e sottoscritto da tutti i protagonisti. E io credo che l’Italia non si debba sottrarre a questo impegno, che le viene richiesto da più parti, in un momento tanto decisivo”.
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11:50
Gaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di Hamas
Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?
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11:10
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
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08:35
Al Jazeera: “Un bimbo è morto assiderato a Gaza”
Un neonato palestinese è morto di freddo nella Striscia di Gaza, secondo le autorità locali citate da Al Jazeera, secondo cui Israele continua a limitare l’ingresso di forniture per ripari e altri aiuti umanitari nell’enclave, nonostante le rigide condizioni invernali.
l Ministero della Salute palestinese a Gaza ha dichiarato martedì che il neonato di due settimane, Mohammed Khalil Abu al-Khair, è morto martedì dopo essere stato curato per una grave ipotermia, causata dal freddo estremo che attanaglia Gaza.
Al Jazeera scrive che le protezioni di base a Gaza sono state “sistematicamente smantellate” a causa della guerra.
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08:04
Israele nega ingresso Cisgiordania a parlamentari Canada
Israele ha negato l’ingresso in Cisgiordania a
sei parlamentari canadesi perche’ accusati di essere legati a “un’entita’
terroristica”. I fatti risalgono a martedi’ scorso. La delegazione
canadese fa parte di un gruppo di connazionali che partecipano a un
viaggio organizzato da Canadian-Muslim Vote, un’organizzazione benefica.
L’ambasciata israeliana in Canada ha dichiarato all’AFP che questa
organizzazione riceve finanziamenti da Islamic Relief Canada, una
‘costola’ di Islamic Relief Worldwide (IRW), che e’ stata “inserita
nell’elenco delle entita’ terroristiche dallo Stato di Israele”. IRW, dal
canto suo, ha da tempo respinto le accuse di Israele negando ogni legame
con movimenti terroristici e con Hamas.
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07:23
Idf: attività di routine per demolire infrastrutture di Hamas
Dopo che i media palestinesi hanno riportato una serie di attacchi aerei israeliani nella parte orientale di Gaza City, l’Idf afferma di star conducendo attività di routine per demolire le infrastrutture di Hamas nella zona. Lo riferisce Times of Israel. L’attività si sta svolgendo sul lato israeliano della linea del cessate il fuoco di Gaza, si legge.
07:23
Media: nessuna decisione al vertice a Doha sulla forza per Gaza
La conferenza di Doha sulla forza di sicurezza internazionale per Gaza, promossa dal Comando Centrale Usa (Centcom), non è riuscita a prendere decisioni chiave sul dispiegamento della forza e sul suo mandato. Lo ha dichiarato un funzionario europeo al Times of Israel. Il forum ha anche discusso i prossimi passi, tra cui una riunione dei capi di stato maggiore a gennaio. La sede dell’incontro non è ancora nota. Non c’è ancora “una risposta chiara” sul mandato della forza e se sarà coinvolta nel disarmo di Hamas, ha spiegato il funzionario europeo.
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