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Redazione Salute
La malattia ha colpito due donne indonesiane e un nepalese. Bassetti: «Da quando sono disponibili antibiotici appropriati la malattia è curabile»
La lebbra sembra una malattia antica, lontana, ma non è debellata. In Romania sono stati registrati due casi e in Croazia un caso in un lavoratore originario del Nepal. In Romania la malattia ha colpito due massaggiatrici indonesiane di 21 e 25 anni in un centro termale nella città di Cluj. Altre due persone sono state sottoposte a test. Il ministro della Salute Alexandru Rogobete ha affermato che i clienti delle terme non devono preoccuparsi, poiché la malattia può essere trasmessa solo dopo un’esposizione prolungata. Una delle pazienti era recentemente tornata dall’Asia, dove aveva trascorso un mese con la madre, attualmente ricoverata in ospedale con la stessa malattia. Le autorità hanno disposto la chiusura delle terme in attesa di un’indagine. L’ultimo caso di lebbra in Romania risaliva a 44 anni fa.
Endemica in cinque Paesi
La lebbra, detta anche malattia di Hansen, ha un periodo di incubazione molto lungo: dal momento dell’infezione alla comparsa dei primi sintomi possono trascorrere da sei mesi fino a dieci anni. Attualmente, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, è endemica in cinque aree del mondo: alcune regioni del Brasile, India, Indonesia, Repubblica Democratica del Congo, Bangladesh e Paesi limitrofi. La mobilità internazionale e i flussi migratori hanno portato a sporadici casi anche in Paesi dove la malattia era considerata eradicata. Esistono però farmaci efficaci e la bassa contagiosità non richiede misure di isolamento particolari per i pazienti.
La malattia oggi è curabile
«La lebbra è tutt’altro che un problema superato. Si tratta di una malattia infettiva diffusa in tutto il mondo, causa di sofferenze, disabilità, stigma ed emarginazione, soprattutto tra le fasce più povere della popolazione, nei Paesi in via di sviluppo e non solo – scrive su X Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive all’ospedale policlinico San Martino di Genova -. Non bisogna allarmarsi. Se anche ci saranno casi di importazione in Italia abbiamo tutti gli strumenti per affrontare il problema al meglio. Si tratta di una malattia infettiva cronica causata dal batterio Mycobacterium leprae. Può colpire la pelle e i nervi delle mani e dei piedi, gli occhi e le mucose nasali, ma anche altri organi come i reni e i testicoli. In passato si pensava che fosse una malattia altamente contagiosa, in realtà sappiamo che il contagio non è facile anche se si viene in contatto con un soggetto infetto. Oltretutto, da quando sono disponibili antibiotici appropriati, la malattia è assolutamente curabile; nel caso in cui venga trascurata può tuttavia causare deformità fisiche, cecità e insufficienza renale. È importante sapere che i soggetti in terapia antibiotica non sono più contagiosi».
Una decina di casi all’anno
Nel 2024, nel mondo, ci sono stati oltre 172mila casi ufficiali. «La lebbra è ancora un problema di salute pubblica in vari Paesi, a causa del difficile accesso ai servizi di trattamento ambulatoriali, della scarsa qualità dell’assistenza offerta e dello stigma nei confronti delle persone colpite – sottolinea l’Aifo (Associazione italiana Amici di Raoul Follereau Ets) -. Il numero annuale di minori di 15 anni sul totale delle persone diagnosticate continua ad essere significativo (9.397 bambini nel 2024, il 5,4% del totale). Rimane stabile anche il numero delle persone che presentano gravi disabilità al momento della diagnosi: sono state 9.157 nel 2024 (5,3%)». In Italia sono una decina le nuove diagnosi di lebbra ogni anno.
17 dicembre 2025 ( modifica il 17 dicembre 2025 | 13:23)
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