Luce e gas tolti a decine di famiglie. È “l’effetto collaterale” degli sgomberi effettuati martedì mattina in via Quarti a Milano, nel quartiere di Baggio. Le cronache della prefettura parlano di nove appartamenti sgomberati e di un’operazione interforze che ha interessato anche il quartiere di Lorenteggio. Ma quello che è successo dopo gli sgomberi ha fatto sobbalzare dalla sedia gli amministratori milanesi.
Utenze staccate a tutti (fragili compresi)
Da quanto si è appreso, infatti, oltre a sgomberare i 9 alloggi (nessuno dei quali ospitava minori o altre persone fragili), sono state “staccate” le utenze a tantissimi appartamenti, coinvolgendo centinaia di persone e “colpendo” anche famiglie con minori e persone con disabilità. “Non è la modalità costruita negli anni e non rispetta il protocollo condiviso sugli sgomberi”, tuona Bertolé: “Legalità e coesione sociale devono stare insieme. I servizi sociali devono essere coinvolti e messi nelle condizioni di agire quando sono coinvolte situazioni di vulnerabilità, cosa che ieri non è avvenuta”.
Servizi sociali non preavvertiti
I servizi sociali, in particolare, non sarebbero stati preavvertiti perché gli sgomberi non avrebbero coinvolto situazioni di disagio e fragilità. Ma il successivo “stacco” delle utenze sì. “Questa modalità è preoccupante perché segue altri interventi fatti con modalità simili nelle scorse settimane, che poi ci hanno costretto a rincorrere ex post alcune situazioni per dare protezione alle persone più fragili”, conclude l’assessore: “Serve una regia complessiva che metta al centro le persone, che metta a disposizione le risorse necessarie e che non vanifichi il lavoro complesso portato avanti quotidianamente dalle reti e i servizi territoriali con interventi estemporanei e inaccettabili nelle modalità come avvenuto ieri”.
Dai Municipi: “Non è ordine pubblico ma violenza istituzionale”.
Non è tutto. I Municipi 6 e 7 chiedono un incontro con il Comune e la prefettura e parlano di “grave escalation nell’uso della forza nei quartieri popolari”, riferendosi anche agli interventi di San Siro e Giambellino delle scorse settimane con azioni come “l’identificazione di minori, gli sgomberi di persone in cura psichiatrica, i beni personali gettati in strada”. Per i due Municipi del sud-ovest “l’intervento in via Quarti alza l’asticella oltre il limite di ciò che può essere considerato umano e giusto”.
“La sopraffazione diventa sistema, non più episodio”, commenta Santo Minniti, presidente del Municipio 6: “Un intervento che lascia deliberatamente al freddo, senza gas e senza corrente molti minori e persone con disabilità minandone anche le condizioni minime di salute, senza alcun preavviso e senza chiedere l’intervento dei servizi sociali viola i principi base del diritto”. “Questo intervento vanifica con un colpo di spugna un lavoro complesso, svolto anche dagli enti territoriali, per costruire percorsi di vera integrazione, lasciando quelle famiglie in condizioni peggiori e aumentando anche il rischio di devianza che si dice di voler combattere”, afferma Francesca Gisotti, assessora al welfare del Municipio 6.
“Si è scelto di staccare la luce e il gas a bambini, anziani e disabili: questo non è ordine pubblico né legalità, ma violenza istituzionale. È l’uso del potere contro i più deboli”, aggiunge Roberta Lamberto, assessora al welfare del Municipio 7. “Interventi ripetuti e scoordinati ci costringono a rincorrere tutele ex post, dopo anni di abbandono e degrado ignorati”, conclude Silvia Fossati, presidente del Municipio 7: “Sgomberi senza servizi e senza alternative, che lasciano persone al buio e senza gas, non sono giustizia ma disumanità. La vera legalità mette al centro le persone e la coesione sociale, non gli interventi estemporanei”.
I Verdi: “Qual è il reale obiettivo di azioni del genere?”
“Sconcerto e preoccupazione” espressi anche dai Verdi milanesi, secondo cui “l’intervento è avvenuto senza il coinvolgimento dei servizi sociali del Comune di Milano, una mancanza gravissima che ha privato le persone più fragili del supporto necessario”. I Verdi si chiedono “quale sia il reale obiettivo di queste operazioni che non prevedono né azioni coordinate né soluzioni temporanee alternative per le famiglie coinvolte” e definiscono “di una gravità inaccettabile” quanto avvenuto, chiedendo che sia fatta “piena chiarezza” e che, in futuro, ogni intervento simile preveda “il coinvolgimento dei servizi sociali”.
Il Pd: “Non far pagare ai bambini la colpa dell’occupazione abusiva”
Preoccupazione anche dal Pd a Palazzo Marino: “Bambini lasciati al buio e al freddo, senza luce e gas, famiglie e persone fragili in balia di loro stesse, senza alcun aiuto, senza la possibilità per l’amministrazione di attivare i servizi sociali né di trovare soluzioni abitative temporanee per le situazioni più complesse: madri con minori e famiglie sono stati ospitate dalle suore del quartiere, impietosite dai pianti dei figli”, si legge in una nota del gruppo in consiglio comunale, secondo cui l’operazione “ha comportato l’abbandono di famiglie, anziani e nuclei fragili, anch’essi senza diritto di abitare in quella case, al buio e in alcuni casi al freddo, per indurli a lasciare gli stabili”.
Il gruppo del Pd sottolinea la “mancata applicazione del protocollo” che, nel 2023, tutte le istituzioni hanno sottoscritto con la prefettura, e che serve a intervenire nelle situazioni di maggiore criticità. “Aver perso il titolo per abitare in una casa popolare non è una colpa da far pagare ai bambini o ai fragili”, afferma il Pd: “Sicurezza non vuol dire disinteresse, abbandono o accanimento di Stato”.
Sotto accusa, infine, la recente modifica alla norma regionale sui servizi abitativi transitori, che ne impedisce l’uso per chi ha occupato abusivamente nei cinque anni precedenti: “Non ha permesso di mettere a disposizione di bambini, anziani e fragili, alloggi temporanei che garantissero dignità e diritti a chi non è in grado di sostentarsi autonomamente”, afferma il Pd.
“Minori, anziani e persone fragili sono rimasti senza luce, gas e assistenza. Il protocollo con la prefettura è stato disatteso e il welfare del Comune non è stato messo in condizione di intervenire”, spiega Federico Bottelli, vice capogruppo del Pd a Palazzo Marino: “La legalità non si esercita sulla pelle dei più fragili. Chiediamo rispetto delle regole, tutela delle persone e una legge regionale che permetta soluzioni abitative temporanee per chi è in difficoltà”.
La questione finisce in Parlamento
Poche ore dopo lo scoppio della bufera, la deputata milanese del Pd Lia Quartapelle ha annunciato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “La sicurezza è un diritto di tutti, ma non può essere costruita lasciando bambini, anziani e persone fragili al buio e senza assistenza. Il distacco di luce e gas senza preavviso e senza il coinvolgimento dei servizi sociali non è legalità, è una gestione sbagliata dell’ordine pubblico”, ha dichiarato Quartapelle aggiungendosi alla richiesta di un incontro urgente con il prefetto.
FdI: “Il Pd difende gli irregolari”
Non è mancata la replica da Fratelli d’Italia. Secondo Marco Bestetti, consigliere regionale (ed ex presidente del Municipio 7), “l’unico sconcerto è quello che ci provoca l’incredibile difesa degli irregolari, di chi ha sfondato le porte delle case, ha occupato senza titolo beni pubblici, ha commesso reati e ha impedito con la violenza di assegnare quegli alloggi a tante persone fragili perbene, che rispettano le regole e le graduatorie. Evidentemente Ilaria Salis ha molti seguaci anche nel Pd”.
Secondo Bestetti, “non è stato sgomberato alcun minore, né anziano, né disabile. La sinistra la smetta di mentire e di fare polemiche lunari su un’operazione della questura non solo sacrosanta, ma assolutamente doverosa. Ho ricevuto messaggi di sostegno dai cittadini onesti di via Quarti, che hanno accolto con soddisfazione l’intervento delle forze dell’ordine. Noi lavoriamo per queste persone, che meritano ordine, sicurezza e legalità. La difesa d’ufficio dei delinquenti la lasciamo al Pd”.
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