di Alessio Ribaudo
Da inizio anno al 3 agosto 2025 sono 132 i ciclisti uccisi, il 46 per cento era over 65. Tredici travolti da pirati della strada. Il comandante Luigi Altamura: «Rispettare le distanze come impone il nuovo Codice»
Nel 2025, ogni 39 ore un ciclista è stato ucciso in strada. Sono 132 le vittime fino al 3 agosto, secondo i dati dell’Osservatorio Asaps-Sapidata: 121 uomini e 11 donne. Il 46 per cento aveva più di 65 anni, mentre 13 sono stati travolti da pirati della strada. «Il confronto tra i primi sei mesi del 2024 e del 2025 è impietoso — dice Giordano Biserni, presidente di Asaps —: da 87 a 106 morti (+21,8%). E con le vittime di questi giorni temo un agosto tragico». Il picco, finora, si è registrato a maggio: 25 morti. «È il record negativo degli ultimi anni», commenta Biserni.
L’appello
Maglia nera alla Lombardia con 31 vittime, seguita da Emilia-Romagna (22) e Veneto (16). «Sono numeri spaventosi e non si tratta solo di statistica — conclude Biserni — ma di vite falciate da comportamenti umani, negligenze e strade insicure. Bisogna agire subito». Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona e componente di Viabilità Italia per Anci, è netto: «I ciclisti vanno tutelati, soprattutto d’estate, quando sono ancora più a rischio. In città devono pedalare nelle ciclabili dove presenti e gli altri utenti devono rispettare anche le distanze laterali, come impongono le nuove norme introdotte con la riforma del Codice della strada».
3 agosto 2025 ( modifica il 3 agosto 2025 | 20:14)
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