Con una cerimonia ufficiale guidata dalla presidente Vjosa Osmani, la popstar internazionale Dua Lipa ha ricevuto la cittadinanza del Kosovo, un riconoscimento che suggella il suo profondo legame con il Paese delle origini. “Sento che le mie due metà ora sono una sola”, ha dichiarato la cantante, visibilmente emozionata, stringendo tra le mani il certificato dorato che sancisce il suo nuovo status di cittadina kosovara.
Nata a Londra da genitori kosovaro-albanesi, Lipa ha trascorso parte della sua adolescenza a Pristina, dove si trasferì a soli 11 anni dopo l’indipendenza del Kosovo. Lipa non ha mai nascosto il suo affetto per la terra natale della sua famiglia, promuovendola attivamente a livello internazionale anche attraverso la musica e attività benefiche. Durante la cerimonia a Pristina, come riferisce la Bbc, un coro di bambini ha intonato una versione speciale di Levitating, uno dei più grandi successi della cantante, mentre la presidente Osmani ha sottolineato il valore simbolico dell’evento: “Dua è una delle figure culturali più iconiche della nostra storia. È stato un onore conferirle la cittadinanza”.
Nel 2018 la popstar ha creato insieme al padre, anch’egli musicista rock il Sunny Hill festival che si svolge ogni agosto a Pristina e che è in corso in questi giorni. Con più di 87 milioni di follower su Instagram e più di 25 milioni di album venduti, la cantante britannica di origini albanese del Kosovo non soltanto ha incantato il mondo con un trio di successi One kiss, Don’t start now, New rules (tutti e tre i brani hanno superato i due miliardi di streaming su Spotify) ma ha scelto di utilizzare la sua popolarità per un’iniezione di fiducia e di successo al paese da cui proviene la sua famiglia spesso associato ai conflitti balcanici. “Nei primi anni era più difficile invitare gli artisti perché i loro manager cercavano online informazioni sul Kosovo e vedevano che poteva essere rischioso” aveva detto negli anni scorsi il padre di Lipa e co-fondatore del festival, Dukagjin Lipa. “Ora non abbiamo questo problema perché ci siamo costruiti un nome!”