Per la prima volta, gli astronomi hanno catturato immagini nitide e dettagliate dell’esplosione di due stelle, avvenuta pochi giorni dopo la loro eruzione
Per la prima volta, gli astronomi hanno catturato due esplosioni stellari con dettagli nitidissimi, a pochissimi giorni dalla loro eruzione, riscrivendo ciò che pensavamo di sapere sulle novae. «È come passare da una foto granulosa in bianco e nero a un video ad alta definizione», spiega Elias Aydi, professore di fisica e astronomia alla Texas Tech University e autore principale dello studio che ha permesso di immortalare queste esplosioni. I risultati, pubblicati su Nature Astronomy, rivelano che le novae – un tempo considerate semplici “petardi cosmici” – sono in realtà molto più complesse e disordinate di quanto si pensasse.
Che cos’è una nova?
Ma cos’è una nova? Le nane bianche, spesso chiamate «cadaveri stellari», sono ciò che rimane di stelle con massa simile al nostro Sole quando hanno esaurito tutto il combustibile per la fusione nucleare. In pratica, sono il nucleo caldo e denso di una stella che ha terminato la sua vita attiva. A prima vista sembrano silenziose e tranquille, ma possono diventare protagoniste di alcune delle esplosioni più luminose del cielo: le novae. Queste eruzioni si verificano quando la nana bianca vive accanto a una stella compagna in un sistema binario e ne cattura parte del gas. Il materiale accumulato sulla sua superficie può innescare così una violenta esplosione visibile anche da lontano
Le due stelle
Le due novae osservate nello studio sono V1674 Her e V1405 Cas, entrambe esplose nel 2021. V1674 Her è una nova veloce: dopo l’esplosione diventa molto luminosa in pochissimo tempo, ma la sua luce diminuisce rapidamente nel giro di pochi giorni. È come un fuoco d’artificio stellare che esplode e si spegne subito. V1405 Cas, invece, è una nova lenta: la sua luminosità cresce e cala più gradualmente, permettendo agli astronomi di osservare con calma come il materiale viene espulso nello spazio, perché il processo dura più a lungo
Il metodo
Per catturare i primi istanti di una nova, i ricercatori hanno utilizzato l’interferometria, una tecnica che collega la luce di diversi telescopi per creare immagini molto più nitide di quelle che un singolo telescopio potrebbe fornire. «Invece di vedere solo un semplice lampo di luce, ora stiamo scoprendo la vera complessità di come si svolgono queste esplosioni – racconta Aydi – Con altre osservazioni come queste, possiamo finalmente iniziare a rispondere a grandi domande su come le stelle vivono, muoiono e influenzano l’ambiente circostante».
«Un balzo in avanti straordinario»
«Si tratta di un balzo in avanti straordinario», aggiunge John Monnier, professore di astronomia all’Università del Michigan ed esperto di imaging interferometrico. «Il fatto che ora possiamo osservare le stelle esplodere e vedere immediatamente la struttura del materiale che viene espulso nello spazio è straordinario. Apre una nuova finestra su alcuni degli eventi più spettacolari dell’universo».
Per non perdere le ultime novità su tecnologia e innovazione
iscriviti alla newsletter di Login
17 dicembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA