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Redazione Roma

Il vicepremier Tajani: «Ero certo dell’assoluzione. Ha agito nell’interesse dell’Italia, giustizia è fatta. Ora proseguiamo nella nostra azione di Governo, uniti e compatti, fino alla termine della legislatura», scrive sui social .»

«La definitiva assoluzione di Matteo Salvini nel caso Open Arms è una buona notizia e conferma un principio semplice e fondamentale: un ministro che difende i confini dell’Italia non commette un reato, ma svolge il proprio dovere. Forza Matteo». Così sui social la presidente del Consiglio,
Giorgia Meloni.
 «Giustizia è fatta – ha esultato subito il vice premier Salvini -, difendere i confini non è reato». «Bene Matteo» ha fatto eco il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Ero certo che Matteo Salvini sarebbe stato assolto in via definitiva. Ha agito nell’interesse dell’Italia, giustizia è fatta. Ora proseguiamo nella nostra azione di Governo, uniti e compatti, fino alla termine della legislatura»,  scrive sui social il vicepremier Antonio Tajani. 

Interesse pubblico

«In quella fase complessa – il commento del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – ebbi modo di seguire e condividere il dossier, allora come capo di gabinetto del ministro Salvini, partecipando al lavoro istituzionale del ministero dell’Interno. Le decisioni furono assunte in modo collegiale, con atti motivati e con un solo obiettivo: tutelare l’interesse pubblico e la difesa dei confini nazionali». «Dopo anni giustizia è fatta, non solo per il leader leghista, ma per le istituzioni e per la salvaguardia del principio dell’equilibrio tra poteri dello Stato» il commento del presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi.



















































Orban

 Anche il premier ungherese, Viktor Orban ha commentato: «Assolto. La giustizia prevale. Il mio collega nei Patrioti, Matteo Salvini, è stato oggetto di una caccia alle streghe politica per 5 anni, sotto processo per aver bloccato uno sbarco illegale in Italia. Cinque lunghi anni di procedimenti giudiziari hanno dimostrato una cosa: difendere i confini del proprio Paese non è un reato».

Open Arms: «Ora altri governi chiuderanno i porti»

«Non è una decisione tecnica, è una decisione politica. Neanche oggi si è fatta giustizia, ma si è costruita una impunità», è il commento di Oscar Camps, fondatore di Open Arms dopo l’assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms.  E aggiunge: «Dire che non c’è reato quando un ministro blocca per giorni persone salvate in mare è preoccupante per lo stato di diritto. Questo precedente non solo cancella il passato, ma autorizza anche il futuro. Autorizza altri governi a chiudere i porti, a trattenere le persone sulle navi. Noi continueremo in mare, loro continueranno nei palazzi: la Storia giudicherà chi sta dal lato giusto».

L’accusa per il ministro era di sequestro di persona

Nel processo i giudici della terza sezione penale della Corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso della procura di Palermo, confermando di fatto l’assoluzione per il vice premier Matteo Salvini. Il leader della Lega era stato assolto dalla seconda sezione penale del tribunale di Palermo, era stato accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio peril fatto che risale all’agosto del 2019, quando fu vietato per alcuni giorni a 147 migranti di scendere dalla nave dell’ong spagnola giunta in prossimità delle coste italiane, a Lampedusa.


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17 dicembre 2025 ( modifica il 17 dicembre 2025 | 19:54)