Rob Reiner, scomparso il 14 dicembre, ha diretto film leggendari, tra cui “La storia fantastica” e “Codice d’onore”, ma a quale titolo della sua filmografia era più legato? A svelarlo è stato il regista in persona nel 2016.

Nelle ultime 24 ore o poco più, la tragica notizia della morte di Rob Reiner ha scosso non solo il mondo del cinema, ma l’intera opinione pubblica. Il regista, 78 anni, è stato trovato senza vita nella sua casa di Brentwood insieme alla moglie Michele. Nick, il secondogenito della coppia, è stato formalmente accusato di duplice omicidio. Una storia agghiacciante, che ha messo fine troppo presto alla vita di un artista amatissimo, autore di alcuni dei film più celebrati di sempre.

Reiner ha debuttato alla regia nel 1984 con la commedia musicale This Is Spinal Tap. A seguire, ha diretto grandi successi come La storia fantastica (1987) e Codice d’Onore (1992) e veri e propri cult come Harry, ti presento Sally… (1989) e Misery non deve morire (1990). Come attore, lo ricordiamo nella serie Arcibaldo (1971-1978) e in film come Cartoline dall’inferno (1990), Insonnia d’amore (1993), Pallottole su Broadway (1994) e The Wolf of Wall Street (2013). In tv, ha interpretato se stesso in alcuni episodi della sit-com Curb Your Enthusiasm, I Simpson e 30 Rock. Ha anche interpretato il padre di Jess (Zooey Deschanel) in New Girl. Reiner ha continuato a dirigere film per tutta la vita, ma ce n’è uno in particolare che occupava un posto speciale nel suo cuore perché, come ammesso da lui stesso, ha un significato particolare.

Harry ti presento Sally: Trailer Ufficiale del Film – HDI grandi successi di Rob Reiner, da La Storia Fantastica a Codice d’Onore

Tra i più celebri film diretti da Rob Reiner, si accennava, c’è La Storia Fantastica, adattamento dell’omonimo romanzo di William Goldman interpretato da Cary Elwes , Robin Wright, Chris Sarandon e Billy Crystal. Il film, che è al tempo stesso una commedia esilarante e un fantasy avvincente, ha avuto un discreto successo commerciale e ha vinto il prestigioso premio del pubblico al Toronto International Film Festival. Su Harry, ti presento Sally…, invece, potremmo aprire un lunghissimo capitolo a parte. Reiner e Norah Ephron, insieme agli impareggiabili Meg Ryan e Billy Crystal, hanno dato vita ad una delle commedie romantiche più amate di tutti i tempi, che ha incassato oltre 90 milioni di dollari al botteghino. “La risata più grande in qualsiasi film che abbia mai fatto – ha dichiarato il regista a People nel 2019 – è stata una battuta inventata da Billy: ‘Prendo quello che ha preso lei’. Meg è stata quella che ha detto: ‘Lo farò in un posto insolito, tipo un ristorante’.”

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Codice d’onore, uscito nel 1992 e diretto da Reiner da una sceneggiatura di Aaron Sorkin, vanta un cast a dir poco stellare: Tom Cruise, Jack Nicholson, Demi Moore, Kevin Bacon, Cuba Gooding Jr. e Kiefer Sutherland. Il celebre dramma giudiziario stato uno dei più grandi successi dell’autore. Ha incassato oltre 240 milioni di dollari al botteghino ed è valso a Reiner una nomination agli Oscar, ai Golden Globe e ai DGA Awards come Miglior Regista. Nel 1992, Tom Cruise ha speso splendide parole per Rob ai microfoni del New York Times: “Rob è interessante. Fisicamente è un ragazzone, e c’è una dolcezza in lui che ti cattura. Ama gli attori. Ama quello che fa. Lo beccavo a guardare il primo piano di qualcun altro e lui mimava i dialoghi e non se ne rendeva nemmeno conto. È un ragazzo che vuole che i suoi attori siano grandiosi”.

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Stand By Me, uscito nel 1986 e basato sul racconto The Body (1982) di Stephen King, vedeva protagonisti Corey Feldman, Jerry O’Connell, Will Wheaton e il compianto River Phoenix. Il film, una commovente storia di formazione, riscosse un successo straordinario, che mise d’accordo critica e pubblico. Fu anche candidato come miglior film drammatico ai Golden Globes e per la migliore sceneggiatura non originale ai Premi Oscar. Ed è proprio Stand By Me il film più significativo al quale Rob Reiner abbia mai lavorato, come ha ammesso nel 2016 al Jewish Daily Forward.

Stand By Me è quello che significa di più per me. Non so se sia il film migliore o meno, ma è quello che significa di più per me. È stata la prima volta che ho girato un film che riflettesse davvero la mia personalità e la mia sensibilità. Ha un tocco di umorismo, ma ha anche un aspetto triste e malinconico, ed è un po’ un mix di ciò che sono.

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Di recente, Feldman, O’Connell e Wheaton, intervistati da People, hanno ricordato il tempo trascorso sul set con il compianto artista. “Mi sono sentito estremamente protetto, amato e gratificato da Rob Reiner, ogni giorno sul set – ha affermato l’interprete di Gordie Lachance – Anche da adulto, ho lavorato su set in cui il regista, per qualsiasi motivo, ti dà la sensazione di non meritare di essere lì. Rob non l’ha mai fatto, anche se eravamo bambini. Aveva scelto quattro ragazzi che rappresentavano perfettamente i nostri personaggi in modi estremamente significativi, e ci ha lasciato semplicemente vivere, esistere e relazionarci in modo naturale e onesto”.