«Nessuno che ha riscattato la laurea vedrà cambiata l’attuale situazione». Parola di Giorgia Meloni. Che ieri da Palazzo Madama, a margine del dibattito sulle comunicazioni alla vigilia del Consiglio europeo, ha provato a chiudere le polemiche sulla stretta pensionistica – allungamento dei tempi per ricevere l’assegno con le finestre mobili e penalizzazione del riscatto della laurea – entrata in manovra nel maxiemendamento del governo. Modifiche che hanno finito, in primo luogo, per creare frizioni anche in maggioranza.

Proprio al ministero dell’Economia da ieri sono già all’opera per cambiare le norme, seguendo le indicazioni della presidente del Consiglio. La quale, citando la parte del riscatto della laurea, ha garantito: «Correggeremo». Sul riscatto della laurea si starebbe lavorando sicuramente a una salvaguardia per chi ha già convertito gli anni di studio in contributi previdenziali, anche per evitare l’incostituzionalità. Si tratterebbe sull’allungamento delle finestre mobili. Intanto, e sempre nella stessa giornata di ieri, la Lega con il senatore Claudio Borghi ha presentato un suo subemendamento per cancellare queste due disposizioni.

LE DISPOSIZIONI

Nel corposo maxi emendamento del governo alla legge di bilancio – che ha aumentato la dotazione del provvedimento con 3,5 miliardi in più – sono comparse, quasi a sorpresa, due norme sulla previdenza: tema centrale sia per la tenuta dei conti per mantenere quella ritrovata fiducia dei mercati verso il sistema Italia. La prima ha esteso la durata della finestra mobile – il periodo di attesa fra la maturazione dei requisiti e l’uscita effettiva dal lavoro – che oggi è di tre mesi: stando alla nuova disposizione nel 2032 serviranno quattro mesi, che saliranno a cinque nel 2034 e diventeranno sei dal 2035.

Almeno dal punto di vista mediatico, ha fatto più scalpore l’altra misura: cioè una sterilizzazione parziale del riscatto degli anni universitari. Cioè il meccanismo con il quale i lavoratori aumentano i contributi previdenziali validi per la pensione, senza però che questo agisca sull’ammontare dell’assegno. Stando al testo del maxiemendamento, dal 2031 il periodo riscattato sarà congelato di sei mesi, dal 2032 calerà di un anno, dal 2033 si aggiungeranno altri sei mesi che diventeranno due anni ne 24 mesi dal 2034 per poi stabilizzarsi a 30 mesi dal 2035.

GLI EFFETTI

Queste due misure, per quanto contestate, hanno un fortissimo impatto di natura finanziaria: l’allentamento delle finestre mobili, a regime, potrebbe garantire un recupero di risorse vicino agli 1,4 miliardi. Per quanto riguarda il congelamento del riscatto della laurea, il risparmio dovrebbe superare – e sempre al 2035 – il mezzo miliardo. La questione, però, non è meramente contabile o tecnica, è soprattutto politica. Ed è in quest’ottica che si deve ragionare per capire il punto di caduta al quale si arriverà.

Infatti, a nome del Carroccio, Borghi ha subito chiarito le intenzioni della Lega: «In assenza di intervento immediato del governo noi sicuramente presenteremo emendamenti». Gli ha fatto eco Armando Siri: «Finché c’è la Lega al governo non esiste né oggi né mai nessun provvedimento che alzi i parametri dell’età pensionabile».

Seppure con toni diversi, anche Forza Italia ha voluto sottolineare i suoi dubbi: «Il governo ha inserito delle norme che entreranno in vigore nel 2030, ci ragioneremo – ha spiegato ad Affaritaliani il portavoce nazionale Raffaele Nevi – L’aspettativa di vita cresce e quindi si alza l’età per andare in pensione, chiaramente dobbiamo anche favorire il ricambio nel mondo del lavoro. E comunque l’Italia è uno dei Paesi in Europa dove si va in pensione più tardi. Con calma, ne parleremo e vedremo confrontandoci con il governo». Cauto, da Fratelli d’Italia, il relatore alla legge di bilancio Guido Loris: ha parlato di «norme tecniche», non ha escluso «un eccesso di zelo da parte della struttura tecnica del Mef», ma ha sottolineato che sono «tese a salvaguardare i saldi di bilancio riferiti alle annualità 2030-2031». Per poi aggiungere: «Certamente la tutela di quei saldi potrà vedere altre fonti di finanziamento». Durissima l’opposizione. Elly Schlein, leader del Pd, ha accusato la maggioranza di «furto». Per aggiungere: «Dovevate abolire la Fornero e invece state allungando l’età pensionabile a tutti, compresi alle forze dell’ordine».

Di fronte a questo scenario, il governo vuole trovare una mediazione sulle posizioni in maggioranza e sulla necessità di salvaguardare le finanze pubbliche. Senza dimenticare che il riscatto della laurea è uno strumento sul quale il centrodestra stesso ha molto investito per facilitare l’accesso alla pensione a chi oggi è in età da lavoro. Dal canto suo la Lega, con il subemendamento Borghi, fa sapere di voler «cancellare la parte sulle pensioni relativa all’allungamento delle finestre del pensionamento anticipato e al riscatto della laurea». Per recuperare le risorse garantite da questi provvedimenti si guarda a «una copertura che noi abbiamo individuato nell’Irap sulle banche, specificando però che si tratta di una clausola di salvaguardia».


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