di
Greta Privitera
Un post su Instagram ha cambiato per sempre la carriera di uno dei personaggi più seguiti della televisione russa
Per capire quanto è famoso, si va su Instagram: quasi 12 milioni di follower. Copertine patinate, pubblico in estasi. Foto di famiglia, posati in doppiopetto, frame di programmi televisivi, vacanze da sogno, primi piani d’autore. Si chiama Ivan Urgant, ha 47 anni, e, fino al 23 febbraio 2022, era tra gli artisti, tra i comici, più amati e seguiti in Russia. Scrivono: «Per dire, ha pure presentato la notte di Capodanno». Che, apprendiamo essere l’aspirazione massima di un presentatore di Mosca: il loro Sanremo.
Ivan Urgant è, qui da noi, un mix tra Amadeus e un Alessandro Cattelan. In America, tra un Jimmy Fallon e un David Letterman. Il New York Times lo definisce «una megastar». E se Instagram è il «termometro di fama» che usiamo per conoscerlo, è stato, anche, il luogo della sua discesa in picchiata dall’Olimpo dei vip.
Il 24 febbraio – primo giorno dell’invasione russa in Ucraina – sul social di Mark Zuckerberg, Urgant ha pubblicato un quadrato nero con sotto un commento: «Dolore e paura, no alla guerra». Un quadrato nero è bastato per fargli saltare tutto. Via dall’Evening Urgant, una sorta di Late Night con tanto di tazza e scrivania. Via dal cast dei film natalizi. Via dai live e dalla notte di Capodanno.
Non è una novità che Vladimir Putin non accetti né opposizioni, né commenti critici, né, a quanto pare, quadrati neri. Ma per Urgant la punizione è stata massima, pesante almeno quanto la sua popolarità. A differenza di molti colleghi presi di mira dall’autocrazia e finiti nella personale lista nera del presidente, il comico è rimasto in Russia. Racconta il New York Times che ora guadagna partecipando a brindisi, matrimoni e compleanni di ricchi. Lavora, a volte, come annunciatore a eventi aziendali e canta e suona la chitarra nelle feste private.
Ogni tanto esce dai confini e si esibisce su palchi stranieri, ma non parla mai della guerra in Ucraina e nemmeno di chi l’ha iniziata, perché poi a Mosca ci deve tornare. Sempre il quotidiano di New York racconta che in una recente esibizione a Berlino, Urgant ha cantato: «C’era una volta un presentatore televisivo, ricco e conosciuto ovunque. Ma un giorno è andato online e ha messo un piccolo quadrato nero». In passato, Urgant non ha mai criticato direttamente Vladimir Putin. Conosceva le regole del gioco e quindi, si concedeva qualche frecciatina, qualche battuta sul leader bielorusso e amico dello zar, Lukashenko, ma mai niente di «troppo pericoloso».
Ora, tutto ciò che tocca brucia. Nel 2023 ha tenuto un discorso agli studenti di un’università di Mosca, e il vicepreside è stato licenziato. Nel 2024 ha accettato di esibirsi a un festival musicale a San Pietroburgo per i bambini con l’autismo, e, all’ultimo, è stato escluso dalla scaletta.
18 dicembre 2025
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