La quarta difesa del titolo iridato della carriera di Max Verstappen è andata a un soffio dall’andare in porto. Per appena 2 punti l’olandese ha visto svanire l’opportunità di vincere il quinto titolo iridato di Formula 1 della sua carriera, il tutto dopo una grande rimonta partita da -104 punti fino ad arrivare, appunto, a 2 lunghezze dal titolo.
L’olandese, però, crede di avere davvero poco da recriminare. La stagione era partita in salita, con una RB21 che aveva ereditato i problemi della rivoluzionata RB20 a centro curva. Ogni intervento fatto per sanare il guaio, non faceva altro che procurarne un altro in una zona differente, spesso al retrotreno.
“Ho capito che sarebbe stato un anno difficile sin dai test invernali. Perché la macchina faceva esattamente le stesse cose di quella precedente. Insomma, era sempre sottosterzante a centro curva. Se provavi a sistemarlo, poi non avevi abbastanza stabilità al posteriore. Abbiamo provato davvero tante cose durante i test. E sì, se avevi vento in coda era un disastro completo. E’ stato davvero molto difficile. Poi abbiamo visto di cosa erano capaci le McLaren, quei long run. Giravano a pieno carico e ti trovati ad almeno mezzo secondo da loro”.
“Alla fine non sai mai come possano andare le cose. E non sai mai come svilupperanno gli altri team. Ma avevamo già visto una McLaren molto forte lo scorso anno. La seconda metà di stagione era stata tosta. Dunque sapevamo che per vincere di nuovo il titolo avremmo dovuto trovare qualcosa. Perché altrimenti sarebbe stato tutto molto complicato”.
Che la stagione fosse difficile, come detto, Max lo aveva capito subito. Ma dopo qualche acuto, ha addirittura pensato di non vincere più di 3 gare dopo aver fatto una vera e propria indigestione di successi negli anni precedenti. Invece, alla fine, i primi posti sono stati ben 8.
Lando Norris, McLaren, Oscar Piastri, McLaren, Max Verstappen, Red Bull Racing
Foto di: Zak Mauger / LAT Images via Getty Images
“A un certo punto della stagione pensavo di poter vincere 3 gare in tutto. Ma migliorare in questo senso ci ha davvero portato via tanto tempo. non ho mai pensato di poter lottare per il titolo, non mi era mai passato per la testa”.
“Penso che possiamo essere contenti di essere riusciti a competere nel campionato. Perché, prima di tutto, non siamo mai stati in testa alla classifica. Abbiamo anche ricevuto molti regali. E il campionato non è certo stato perso a Barcellona. Penso che bisogna guardare più a dove abbiamo avuto l’opportunità di competere. Penso che sia così che bisogna vedere le cose. E sì, certo, ci sono sempre dei momenti. Guarda, sono stato tamponato in Austria. Ma poi, abbiamo avuto così tanti problemi in così tante gare prima di quella. Anche errori con i pit stop. Sì, weekend in cui nulla è andato per il verso giusto. Quindi, guardando indietro, ci sono molte cose che avremmo potuto fare meglio”.
Verstappen, però, è stato sempre realista. Sa bene che senza il dualismo interno alla McLaren – Papaya Rules comprese – e la doppia squalifica di Las Vegas, lui non sarebbe mai arrivato ad Abu Dhabi ancora in lizza per vincere il titolo iridato.
“Alla fine, a Las Vegas, ho vinto quella gara. E la McLaren è stata poi squalificata, altrimenti non saremmo nemmeno stati in gara. Dipende da come la si guarda. Si può guardare da una prospettiva inglese, oppure da una prospettiva olandese. Naturalmente, hanno anche la seconda metà, perché avevano due piloti, quindi hanno rinunciato ad alcune cose con la loro strategia. Quindi, naturalmente, anche noi ne abbiamo beneficiato”.
“E poi, alla fine, sono due punti… Non importa se è un punto, mezzo punto, venti punti. Non vincere è non vincere. O sei incinta o non lo sei. Non sei incinta a metà, giusto?”.
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