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Redazione Milano
Coinvolta anche la nipote dell’ex premier Mario Draghi. Per la Procura, c’è stata «mancanza di trasparenza» ma non reati: l’abuso d’ufficio è stato abrogato e la turbativa d’asta non è applicabile
La procura di Milano ha chiesto di archiviare il filone dell’inchiesta su presunti appalti truccati e tangenti nella gestione dell’evento delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali, che riguarda le assunzioni di persone legate al mondo della politica nella Fondazione Milano-Cortina 2026, tra cui la nipote dell’ex premier Mario Draghi, Livia, e Lorenzo Cochis La Russa, il secondogenito del presidente del Senato.
L’istanza, inoltrata al gip e trasmessa alla Corte dei Conti per eventuali danni erariali, riguarda 35 assunzioni individuate dalla Gdf. I reati a carico di ignoti sono abuso d’ufficio, abrogato, e la turbativa d’asta non è applicabile al caso trattato.
La «carente applicazione dei principi» di «trasparenza, pubblicità e imparzialità» in «ambito di reclutamento del personale» ha «alimentato, a partire dagli organi di informazione, sin dai primi mesi di operatività, i dubbi circa malsani fenomeni di favoritismo, nepotismo o clientelari», scrive il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano in un’annotazione dello scorso maggio. Sebbene «la pagina web della Fondazione riproponga notizie afferenti l’individuazione delle figure» da ricercare non consente, però, «la consultazione degli esiti delle procedure selettive che restano allo stato riservate, né i meccanismi oggettivi e trasparenti su cui la selezione dovrebbe fondarsi».
In sostanza, la Procura diretta da Marcello Viola ha individuato «mancanza di trasparenza» in oltre 30 contratti, «in merito alle segnalazioni “caldamente” (o “fortemente”) inoltrate per il tramite di esponenti pubblici, così come ricordate dallo stesso Novari», ossia l’ex ad della Fondazione. Però, allo stesso tempo i pm chiedono al gip Patrizia Nobile di archiviare il fascicolo a carico di ignoti, perché da un lato l’abuso d’ufficio «non è più previsto dalla legge come reato». Dall’altro, perché sull’ipotesi di turbativa «il fatto non sussiste», in quanto le gare sono riferite solo «alle procedure comparative relative alla acquisizione di beni e servizi e non a quelle relative all’assunzione di personale».
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18 dicembre 2025 ( modifica il 18 dicembre 2025 | 19:57)
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