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Lorenzo Musetti è l’uomo del momento nel tennis italiano. Senza Jannik Sinner, squalificato fino a inizio maggio, l’azzurro di Carrara sta scalando il ranking Atp tanto da entrare tra i primi 10 al mondo grazie alla qualificazione alla finale del torneo Atp 1000 di Montecarlo.
APPROFONDIMENTI
Il 23enne toscano, che all’ultimo atto del torneo affronterà lo spagnolo Carlos Alcaraz, ha conquistato l’accesso alla finale sconfiggendo, in serie, tennisti dello spessore di Berrettini, Tsitsipas e de Minaur. Ad accomunare i successi di Musetti una grinta e veemenza che rendono l’azzurro riconoscibile nel suo modo plateale di vivere i punti e gli incontri. Ad attirare l’attenzione dei telespettatori sono le presunte imprecazioni che Musetti pronuncia nei momenti di difficoltà. Per togliere ogni dubbio sulle eventuali multe o squalifiche che il tennista azzurro rischia, abbiamo contattato l’ex giudice di sedia Romano Grillotti, rinomato giudice con un passato da 23 anni da professionista e oltre 7000 partite dirette in carriera tra cui la celebre finale di Roma del 2006 tra Nadal e Federer.
COSA RISCHIANO I TENNISTI – «Il regolamento è molto semplice: di fronte a una bestemmia, un’offesa o all’uso di un linguaggio blasfemo l’arbitro deve intervenire e prendere provvedimento.
La modalità d’intervento dipende sempre dalle circostanze del torneo con il giudice di linea che può interpellare l’arbitro se quest’ultimo non sente. Dopo il richiamo il giocatore può rischiare di essere multato ma, anche in questo caso, la sanzione dipende dal grado di torneo. Un torneo Atp1000 come Montecarlo ha la multa che è più alta di un torneo 500 e così via. Dipende molto dagli ambienti in cui il fatto di verifica».
if u watch musetti playing and u dont know italian u are missing out on so much😭😭😭 pic.twitter.com/MU85rndIQ2
— agnes (@fritzdraper) April 7, 2025
LE POSSIBILI SANZIONI – «Se l’espressione incriminata è una bestemmia udibile da parte di tutti il giocatore può essere squalificato anche alla prima bestemmia con il tennista che viene cacciato fuori e, di conseguenza, eliminato dal torneo. Le sanzioni dipendono da ambiente, gravità e tono e pure le multe sono rapportate all’importanza del torneo. Non c’è prova tv, l’espressione deve essere sentita sul momento da arbitro, giudice di linea o supervisor che, in caso, entra in campo e prende il provvedimento di squalificare. Davanti a una squalifica il giocatore può sempre far appello ma 99 casi su 100 perde la causa e non vede togliersi la sanzione».
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