Sarebbero circa 8.000 i manifestanti e un migliaio i trattori presenti nel quartiere europeo di Bruxelles, dove è in corso il vertice europeo, arrivati per protestare contro le politiche Ue. Lo riferisce la polizia belga. Nei pressi della stazione della metropolitana Arts-Loi, si è conclusa la manifestazione guidata dal Copa-Cogeca – l’unione delle due principali organizzazioni agricole europee a tutela degli interessi degli agricoltori – partita intorno alle 12 dalla zona della Gare du Nord. Al corteo hanno preso parte anche Coldiretti e Cia-Agricoltori Italiani. 

Gli scontri con la polizia

È stata sciolta a seguito dei disordini e degli scontri la marcia attraverso le strade di Bruxelles di migliaia di agricoltori venuti da tutta Europa per protestare contro la politica agricola europea. Poco dopo l’inizio, intorno alle 12.30 nei pressi della Gare du nord, la manifestazione è degenerata in violenze nei pressi del Parlamento europeo. Inizialmente, i manifestanti hanno lanciato patate e barbabietole contro gli agenti di polizia, che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. La situazione è poi peggiorata ulteriormente, con lanci di pietre, fumogeni e fuochi d’artificio contro gli edifici del Parlamento. Sono stati visti anche trattori sradicare alberi nella piazza.

I giornalisti presenti sul posto hanno denunciato aggressioni verbali da parte di alcuni manifestanti, che hanno anche lanciato oggetti contro le troupe televisive. Anche i passanti sono stati colpiti. La protesta coincide con il vertice Ue a Bruxelles.

La protesta contro l’accordo Ue-Mercosur

Gli agricoltori si oppongono alla proposta di accordo di libero scambio con il blocco del Mercosur, che comprende Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Gli agricoltori europei temono una concorrenza sleale se l’accordo verrà firmato. Tuttavia, le manifestazioni vanno oltre la semplice opposizione all’accordo commerciale. Gli agricoltori protestano anche contro le normative europee che, a loro dire, rendono più difficili gli investimenti e le licenze, nonché contro le proposte di riforma del bilancio pluriennale dell’UE, in base alle quali la spesa agricola verrebbe ridotta di oltre un quinto. «I politici europei possono anche dire che l’agricoltura è di importanza strategica, ma le loro politiche non lo riflettono. Non chiediamo parole, ma fatti», ha affermato un oratore prima della marcia.


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