Modena, 18 dicembre 2025 – Il Policlinico di Modena diventa la prima struttura sanitaria al mondo a sperimentare l’ultimo prototipo di Fibroscan, lo strumento che permette di diagnosticare in maniera non invasiva eventuali malattie croniche del fegato.
La presentazione del prezioso strumento insieme al suo ideatore
Tutto è stato presentato oggi, nell’ambito di una cerimonia in ospedale con tutti gli addetti ai lavori compreso Laurent Sandrin, inventore di Fibroscan e ceo di Echosens, l’azienda ideatrice. Quest’ultima ha concesso la sperimentazione del macchinario di ultima generazione al gruppo di ricerca guidato da Filippo Schepis, responsabile della struttura Malattie epatiche complesse e del Laboratorio di emodinamica epatica del Policlinico: esegue 300 procedure l’anno e tre anni fa è nato il percorso che ha portato alla nuova sperimentazione, appunto senza precedenti.
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Da Modena usciranno dati che faranno scuola nel mondo
Quello di Modena, infatti, è uno dei pochissimi laboratori al mondo in grado di confrontare le misurazioni di questo speciale prototipo con i dati invasivi di riferimento. Dati che faranno scuola a livello internazionale nell’ambito della diagnostica epatica.
“Questo accordo – sottolinea l’assessore alle Politiche per la Salute della Regione, Massimo Fabi – conferma ancora una volta come il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna raggiunga vette di livello mondiale. Innovazione, tecnologia e ricerca sono assi portanti per lo sviluppo della sanità del futuro, che dovrà essere sempre più precisa nelle diagnosi e sempre meno invasiva per i pazienti. Un traguardo che possiamo raggiungere – ha proseguito Fabi – lavorando in maniera collaborativa con chi investe in nuove apparecchiature, come in questo caso Echosens”.
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“Siamo l’unico centro italiano e al mondo di sperimentazione del nuovo Fibroscan”
Evidenzia anche Luca Baldino, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena: “Per noi è motivo di grande orgoglio e responsabilità essere l’unico centro italiano e al mondo di sperimentazione del nuovo Fibroscan, maturata in questo campo dai nostri specialisti. Questo progetto incarna alla perfezione l’anima che deve avere una struttura di terzo livello come la nostra, dove le competenze acquisite in passato devono sostenere gli sviluppi futuri”.
“Desidero fare i complimenti allo staff del prof. Schepis – ha commentato Silvio Di Tella, direttore sanitario Aou di Modena – per questo importante riconoscimento che gratifica e consolida il grande lavoro svolto in questi anni nella cura delle patologie epatiche complesse. Per noi è importante avere un centro come quello del Policlinico che ci consente di rispondere alle esigenze dei nostri pazienti e anche di partecipare a importanti progetti di ricerca che sono fondamentali per guardare al futuro”.

“Collaborazione che conferma il valore dei poli ospedalieri modenesi”
“L’esclusiva collaborazione tra Policlinico di Modena ed Echosens conferma ancora una volta il valore dei poli ospedalieri modenesi e l’impegno costante del settore nel crescere e migliorare i servizi ai cittadini – ha detto la vicesindaca e assessora alla Sanità Francesca Maletti – Aprirsi all’innovazione è un doveroso impegno nei confronti dei pazienti e una possibilità di crescita non solo per il Policlinico, ma per tutta la città. Grazie alla grande capacità di tutti i professionisti che hanno lavorato per raggiungere questi risultati”.