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Daniele Sparisci, inviato a Maranello
La nuova monoposto sarà presentata il 23 gennaio poco prima dei test di Barcellona. Il team principal su un cambio di ingegnere di Lewis: «Valutiamo ogni opzione»
Il lavoro più difficile è toccato ai videomaker: trovare le immagini per raccontare una stagione da dimenticare. Nei maxischermi all’interno dell’enorme sala affacciata sulla pista di Fiorano, palcoscenico del brindisi di Natale, scorrono piazze piene di tifosi, meccanici in azione (gli unici ad aver raggiunto un primato: la media migliore nei cambi gomme), qualche sorpasso, i sette podi di Leclerc.
A loop viene riproposta la vittoria di Hamilton nella Sprint Race a Shanghai. L’unica gioia in rosso di re Lewis, cancellata dalla doppia squalifica 24 ore dopo, al secondo Gp del 2025. «Dopo quell’episodio avevamo già le spalle al muro — ammette Fred Vasseur—, la ragione di quell’esclusione l’abbiamo pagata per un terzo del campionato. Che cosa abbiamo imparato? Che piccoli dettagli possono fare una grande differenza» Piccoli dettagli però non erano.
Il team principal ride ma è stanco, sa di essere sotto esame come tutto il suo gruppo, se non fosse per la tradizione (Piero Ferrari elegantissimo in giacca blu, il più allegro e cordiale, ci tiene a partecipare a un rito avviato da suo padre) avrebbe fatto a meno di rispondere a domande su ciò che (non) è stato e su ciò che sarà. La nuova monoposto sarà presentata il 23 gennaio, farà un «riscaldamento» subito nel circuito di casa. Niente proclami a differenza di dodici mesi fa, dichiarazioni ultraprudenti: «Chi vince a Melbourne il primo Gp non sarà per forza campione, con rivoluzioni così profonde la curva di apprendimento sarà rapidissima, le macchine si trasformeranno, tutto dipenderà dalla capacità di portare aggiornamenti». «Sarà un viaggio nell’ignoto — spiega il direttore tecnico Loic Serra—, in squadra c’è eccitazione di fronte alla sfida. Ai test di Barcellona capiremo come ogni team ha interpretato il regolamento e sarà soltanto l’inizio».
Alla fine Vasseur ammette almeno due responsabilità sul 2025. La prima: aver interrotto gli aggiornamenti aerodinamici prestissimo per concentrarsi sulle nuove regole: «È stata una scelta tosta fermarsi dopo 5-6 gare, ritengo ancora che sia stata giusta. Ma ho sottovalutato l’impatto che ha avuto su ogni membro del team, piloti inclusi. E anche su di me». La seconda ammissione di colpa riguarda , Hamilton, reduce dalla sua peggior stagione di sempre in F1. «Ho sottovalutato la portata del cambiamento, per 20 anni è stato legato al mondo Mercedes. Per lui tutto era diverso: cultura, metodi, software, componenti, persone. E se non sei sempre al top in ogni area lasci decimi sul tavolo, la differenza fra un quinto e un 15esimo posto quest’anno era minima».
Dunque la situazione è un po’ paradossale: Lewis, costantemente dietro a Leclerc, era stato ingaggiato per aiutare la Ferrari a vincere, ora è la Ferrari che deve aiutarlo a tornare a vincere, missione per niente scontata per un quasi 41enne. «Dobbiamo migliorare la collaborazione, lui deve cercare di ottenere di più dalla macchina che ha. Ogni dettaglio conta. Si tratta anche di capirsi meglio, con l’altro lato di garage (quello di Charles ndr) ci conosciamo meglio, di sapere che cosa ha bisogno Lewis, che cosa vuole. Anche io devo capire cosa vuole avere». Ogni opzione è sul tavolo nel percorso di recupero del sette volte campione del mondo, anche un cambio di staff. Riccardo Adami sarà ancora il suo ingegnere di pista? Replica di Vasseur: «Valutiamo tutte le opzioni». Vale per la macchina e per gli uomini. Una sola certezza: la Ferrari è obbligata a vincere.
19 dicembre 2025 ( modifica il 19 dicembre 2025 | 07:34)
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