di
Enrico Marro
Il governo ha presentato un subemendamento: per chi ha riscattato o intende riscattare il corso di studi universitari non cambia nulla
Quali sono le ultime novità sulle pensioni?
Dopo la bufera politica sulla parte del maxiemendamento del governo alla manovra che dispone un allungamento della «finestra» per chi va in pensione anticipata e un drastico depotenziamento del riscatto della laurea breve ai fini di uscire prima dal lavoro, lo stesso governo ieri ha fatto una parziale marcia indietro presentando un subemendamento correttivo delle norme.
Cosa prevede questa correzione?
Il subemendamento sopprime il capoverso del maxiemendamento che depotenziava il riscatto della laurea. Questo significa che per chi ha riscattato o intende riscattare il corso di studi universitari non cambia nulla: gli anni di contribuzione riscattati pagando i relativi oneri continueranno a contare come periodi utili per raggiungere prima i requisiti per andare in pensione. «Per il futuro la laurea breve si potrà riscattare, sapendo che ciò che si versa aumenterà la pensione, ma non inciderà rispetto alla data di pensionamento», aveva detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. In realtà, il nuovo testo del governo sopprime interamente la stretta sul riscatto, dicono il relatore di maggioranza, Claudio Borghi (Lega) e il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan.
Cosa prevedeva invece il maxiemendamento?
Al fine di scoraggiare i pensionamenti anticipati il governo disponeva una stretta graduale sul riscatto della laurea breve (tre anni). Dal 2031 i periodi riscattati avrebbero subito un taglio di 6 mesi ai fini del calcolo del requisito dei contributi per andare in pensione. Il taglio sarebbe salito a 12 mesi dal 2032, a 18 dal 2033, a 24 dal 2034 e a 30 mesi dal 2035. Quindi, a regime, pur avendo riscattato tre anni si sarebbe anticipata al pensione solo di sei mesi.
Perché il governo ha deciso il dietrofront?
Perché la stretta aveva suscitato le proteste non solo delle opposizioni, ma dei sindacati e nella maggioranza della Lega. E la stessa premier, Giorgia Meloni, aveva chiesto di salvaguardare almeno tutti coloro che avessero già fatto il riscatto.
Ci sono modifiche delle norme sulla «finestra»?
Al momento no, anche se il capogruppo di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, dice che potrebbero arrivare anche qui delle correzioni. Il maxiemendamento del governo dispone che l’attuale finestra di 3 mesi (il tempo che intercorre tra il raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata e la decorrenza dell’assegno) salga a 4 mesi nel 2032, a 5 nel 2034 e a 6 mesi nel 2035
19 dicembre 2025 ( modifica il 19 dicembre 2025 | 07:56)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
