di
Sara Bettoni
La dottoressa Paola Palazzi: «C’è ancora tempo per vaccinarsi pensando a Capodanno e agli altri appuntamenti in compagnia»
«Ci sono stati molti casi di influenza già all’inizio di dicembre. Le feste natalizie saranno una ulteriore occasione di diffusione del virus». Paola Palazzi per anni ha lavorato nel suo ambulatorio in via Foppa. Oggi «salta» da uno studio all’altro per le sostituzioni di altri medici.
Dottoressa, quali sono i sintomi che sta vedendo più spesso tra i pazienti?
«Sono frequenti i sintomi respiratori, mentre i virus parainfluenzali “colpiscono” anche l’apparato gastrointestinale. Si sono visti casi anche tra i pazienti vaccinati, perché il vaccino per l’influenza non copre da tutti i virus simili, comunque previene le grosse complicanze».
L’esordio della malattia?
«La febbre a 39, anche 40».
Quando ci si deve preoccupare?
«L’attenzione maggiore è sempre per i pazienti fragili, perché basta un focolaio broncopolmonare che si somma all’infezione virale per dare problemi».
Ci fa qualche esempio di persona fragile e ci spiega come si deve comportare?
«Quando il paziente soffre di bronchite cronica, diabete, scompenso cardiaco, va tenuto sotto controllo con più scrupolo. Bisogna verificare anche la saturazione (ovvero la percentuale di emoglobina nel sangue che trasporta ossigeno), è un’ottima spia per capire la situazione generale. Un anziano con la Bpco (la broncopneumopatia cronica ostruttiva) che normalmente satura a 94-95, se raggiunge i valori sotto i 90-91 e presenta tosse e mancanza di respiro può aver bisogno di una radiografia e di un elettrocardiogramma. Un cardiopatico farebbe bene a monitorare anche la frequenza cardiaca. In caso di fibrillazione, sono necessari altri accertamenti. Un diabetico deve fare attenzione alla glicemia, che potrebbe scompensarsi se sta a letto a lungo».
Il virus può essere pericoloso anche per i giovani?
«È difficile che abbiano bisogno di un ricovero, a meno che non abbiamo altre patologie. Nel loro caso, basta che rimangano in casa e prendano un antipiretico. Possono integrare poi con farmaci che sciolgono il muco, sia sotto forma di aerosol che in formula di sciroppo. La febbre scompare dopo tre giorni».
Cosa evitare nella medicazione fai-da-te?
«I farmaci vasocostrittori e gli antistaminici, che possono dare sollievo nell’immediato ma non risolvono il problema. Anche l’antibiotico normalmente non serve, a meno che ci sia una sovrainfezione, ma tocca al medico decidere. Nel caso di genitori a contatto con bambini piccoli, è bene valutare se c’è una faringite provocata dallo streptococco (un batterio, ndr): a quel punto serve l’antibiotico».
Si vedono ancora contagi da Covid?
«Sì, tra settembre e ottobre c’è stato un rialzo dei contagi, che però è passato sotto silenzio perché molti non hanno fatto il tampone. In caso di malattia, servono la mascherina e 5 giorni di isolamento per non trasmettere il virus».
È troppo tardi per vaccinarsi contro l’influenza?
«Dall’iniezione servono 10/15 giorni perché la protezione sia “attiva”. Pensando a Capodanno e agli altri appuntamenti in compagnia, dico che c’è ancora tempo».
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19 dicembre 2025 ( modifica il 19 dicembre 2025 | 11:03)
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