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Francesco Bertolino e Daniela Polizzi
La multinazionale svizzeraavvierà la vendita della divisione «Waters» a inizio 2026. Operazione da 5 miliardi gestita da Rothschild: l’ipotesi di un’alleanza 50 e 50 con un fondo
Nestlé è pronta ad avviare la ricerca di investitori per la divisione delle acque minerali che comprende il gruppo italiano San Pellegrino. L’asta sarà gestita dai consulenti di Rothschild & co e, secondo indiscrezioni, partirà all’inizio del 2026. Diversi fondi avrebbero però già manifestato il loro interesse per un’operazione che potrebbe assegnare a Nestlé Waters una valutazione di circa 5 miliardi di euro. Fra loro due colossi americani: CD&R, gestore da oltre 80 miliardi di patrimonio, e One Rock Capital, che nel 2021 ha rilevato i marchi d’acqua nordamericani della multinazionale svizzera.
L’opzione Pai
Fra gli addetti ai lavori, però, il candidato favorito è considerato il fondo francese Pai partners, l’ex braccio di investimento di Bnp Paribas, che dal 2013 è già socio al 50% di Nestlé nel produttore di gelati Froneri, titolare di marchi come Häagen-Dazs, Maxibon e Coppa del Nonno. Non è da escludere che l’operazione Nestlé Waters possa ricalcare lo stesso schema, concretizzandosi in un’alleanza paritetica fra il gruppo svizzero e il fondo francese.
I numeri di Nestlé Waters
Fra gennaio e settembre del 2025, Nestlé Waters ha ottenuto ricavi per circa 3 miliardi, in linea con quelli dello stesso periodo del 2024. Dietro l’apparente stabilità, però, si nascondono risultati divergenti da parte dei marchi gestiti dalla società che è diventata autonoma a inizio anno. Le acque «italiane», fra cui San Pellegrino e Acqua Panna, hanno registrato «una solida crescita» — spiega lo stesso gruppo — guadagnando quote di mercato.
Le difficoltà di Perrier
Al contrario, le vendite della francese Perrier sono state più deboli a causa non solo di alcuni «problemi produttivi» ma anche di una reputazione un po’ appannata. Da mesi, infatti, Perrier è al centro di una controversia legata al presunto utilizzo di trattamenti vietati per «disinfettare» le acque vendute come minerali sul mercato francese. La questione ha suscitato diverse azioni legali da parte di associazioni di consumatori e gruppi concorrenti. Nestlé sinora ha avuto la meglio in tribunale, ma l’eco mediatica del caso non ha certo giovato all’immagine di Perrier. Nei mesi scorsi, perciò, Nestlé avrebbe esplorato anche la possibilità di cedere il gruppo San Pellegrino separatamente. Lo schema avrebbe però perso quota negli ultimi mesi in favore di una valorizzazione complessiva di Nestlé Waters da realizzare nel 2026.
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19 dicembre 2025
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